Una nuova malattia sconvolge l’Oms | Attenzione a non tornare indietro

virus di marburg
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La malattia che era stata scoperta nel 2021 in Africa ha dato segni di aumento e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha incitato i governi africani a non nascondere i veri effetti della malattia.

Una malattia che sta sconvolgendo la comunità internazionale: l’allarme dell’OMS su di essa era già stato lanciato due anni fa, nel 2021, dove con gli strascichi della pandemia, si era capito che non si poteva più reagire a cuor leggero su questioni delicate come un’altro possibile Covid19.

Si tratta dell’allarme sul virus di Marburg, un virus il cui sviluppo al momento è stanziato principalmente in Africa, ma che non sembra essere sotto controllo definitivo.

Questa in realtà è una malattia che ha avuto uno sviluppo per quasi 60 anni: noto come Marburg marburgvirus (MARV), è la causa della malattia da virus Marburg (MVD), precedentemente nota come febbre emorragica di Marburg ed è stato scoperto (cioè descritto) per la prima volta nel 1967, solo in seguito a due epidemie di febbre emorragica avvenute contemporaneamente in alcuni laboratori a Francoforte e a Marburg (in Germania), e a Belgrado in Serbia (ex-Yugoslavia). Come ricorda l’Istituto Superiore di Sanità, in quell’occasione ci furono 31 infezioni e 7 morti.

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Virus di Marburg: perché l’OMS ha cosi timore

La preoccupazione principale rivelata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità riguarda principalmente il fatto che il virus potrebbe essere già stato contratto da un numero di persone abbastanza elevato, anche se secondo i rapporti della stessa organizzazione, i governi africani avrebbero celato informazioni sulla reale entità dei soggetti che hanno contratto il virus.

A partire da quando è stato scoperto, ovvero dal 1967, i focolai del virus sono sempre stati limitati, ma questa volta il caso potrebbe essere diverso: sembrerebbe infatti, come comunicato dal direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus  che nell’ultimo periodo siano stati 9 i casi segnalati in Guinea Equatoriale e 7 decessi riconosciuti.

La problematica poi ancora più fondamentalmente rilevante riguarda il fatto che questi focolai siano stati notati a soli 150 kilometri di distanza, dunque potrebbe trattarsi di un pericolo di diffusione a più ampio spettro per la zona in questione.

Ma quali sono le sintomatologie che porta questo virus? I sintomi (dopo un periodo di incubazione di 5-10 giorni) sono simili a quelli di altre febbri emorragiche, come quelli causati da Ebola. Tra i sintomi si annoverano: febbre alta (39° in su); grave cefalea; brividi; malessere generale;dolori muscolari; nausea e vomito; diarrea; rash maculopapulare (dal settimo giorno); febbre emorragica (petecchie, emorragie mucosali e gastrointestinali).