Finalmente una riduzione Irpef | Tantissimi italiani possono beneficiarne: i dati arrivano direttamente dal Governo
Nuova riduzione delle aliquote in previsione questo mese. Scopriamo tutti i dettagli.
Nel corso della prossima settimana arriverà in Consiglio dei Ministri la riforma fiscale. Il viceministro all’Economia Leo ha confermato.
In particolare si parla di una riduzione a tre aliquote Irpef sulla base del reddito. Ciò in seguito ad una revisione del meccanismo di tax expenditures, vale a dire le deduzioni e le detrazioni fiscali.
I cambiamenti nelle aliquote Irpef
In base ad una prima ipotesi revisionale, il primo scaglione di reddito non subirebbe alcuna modifica nella propria aliquota Irpef, la quale resterebbe così salda a quota 23%. Parliamo dei redditi fino a 15.000 euro. Per lo scaglione successivo, che va attualmente da 15.001 a 28.000 euro, verrebbe accorpato con quello che va da 28.001 a 50.000 euro.
Qui si prevede un cambio di aliquota che dovrebbe arrivare al 27%. Chi si trova nella fascia attuale fino a 28.000 euro di reddito, si troverebbe in realtà a versare il 2% in più di tassazione (dal 25% attuale). Solamente chi guadagna più di 28.000 euro e fino a 50.000 euro riceverebbe un’esenzione, e anche piuttosto consistente. Con la riduzione dell’aliquota dal 35 al 27%, si tratterebbe di ben 8 punti percentuali in meno.
Invariata anche l’aliquota per la fascia reddituale al di sopra dei 50.000 euro, che rimarrebbe a quota 43%. Per come accennato, il testo della legge delega verrà presentato, discusso e votato in Consiglio dei Ministri la settimana prossima, entro la metà del mese di marzo. Vi è in ballo fino ad allora anche un’ulteriore ipotesi.
L’ipotesi in alternativa
Quest’ultima vedrebbe una revisione completa di tutte le aliquote per scaglione. Fermo restando che si intende sempre portare a tre gli scaglioni, dagli attuali quattro. Per tale ipotesi, vi sarebbe un accorpamento fra la prima e la seconda fascia. Pertanto per i redditi fino a 28.000 euro verrebbe prevista un’aliquota del 23% (e non più solo fino a 15.000), mentre passerebbe dal 35% al 33% l’aliquota per i redditi da 28.001 a 50.000 euro. In merito ai redditi superiori a 50.000 euro, l’aliquota resterebbe sempre invariata, pari al 43%.
Laddove sia questa ipotesi a realizzarsi, non si registrerebbero aumenti per nessuna fascia e sarebbe anche più vasta la platea di utenti a beneficiare della riduzione. Fra le ipotesi al vaglio, anche la cd. flat tax incrementale. Essa riguarderebbe i redditi aggiuntivi rispetto a quelli dichiarati nell’anno precedente, con una tassazione su di essi del 15%.