Arriva una stangata non indifferente per i dipendenti pubblici che nel mese di marzo hanno deciso di richiedere un anticipazione sul Tfr: ecco dunque per quale motivo, se ancora non lo hai richiesto, è meglio non farlo.
Aumento imprevisto sull’anticipazione del Tfr e Tfs (Trattamento di fine rapporto e Trattamento di fine servizio) per tutti i dipendenti pubblici che nel mese di marzo ne hanno fatta richiesta: infatti gli interessi in questo caso sono lievitati notevolmente fino ad arrivare ad un 5% di maggiorazione, molto di più dei primi mesi dell’anno, Gennaio e Febbraio.
Ma da dove arriva questo aumento inaspettato di interessi? Questi si è verificato a causa del rendimento medio ponderato di un paniere di titoli di Stato, che riguarda il calcolo di ciò che lo Stato eroga ai dipendenti tramite lo spread che in quel momento si verifica.
Ma ciò non bastante, da Febbraio è entrata in gioco su queste somme anche l’INPS,che in taluni casi eroga l’anticipo sul Tfr e Tfs anche per l’intero importo (cioè senza il tetto dei 45mila euro) a un tasso di attualmente all’1% a fronte, però, un prelievo dello 0,5% per coprire le varie spese di amministrazione.
Insomma una perdita abbastanza ingente, non contando inoltre che in certi casi l’erogazione di questi due trattamenti può arrivare anche dopo 5 lunghi anni.
Il Trattamento anticipato per i dipendenti pubblici viene dai 300 milioni stanziati dall’INPS a copertura appunto della concessione della liquidazione.
Tramite il messaggio n. 430 del 30 gennaio scorso, l’INPS ha comunicato l’istituzione della nuova prestazione di anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali; solo quest’ultimi, dunque, potranno richiedere direttamente all’Istituto il proprio Tfr o Tfs e a seconda degli importi modificheranno i costi per l’espletamento della procedura amministrativa.
Generalmente comunque il Tfr ed il Tfs vengono sempre calcolati sulla base di ciò che il dipendente pubblico ha versato tramite la sua busta paga nel corso degli anni allo Stato e questo porta dunque lo Stato stesso ad avere degli obblighi in confronto a questi lavoratori e non approfittare nel prendere somme elevate da ciò che i lavoratori hanno legittimamente percepito. Dunque come si concluderà questa questione?