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Il crollo di Credit Suisse mette a rischio i conti italiani | Facciamo più chiarezza

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Dopo il crollo improvviso degli ultimi giorni di Credit Suisse, ci si chiede in Italia se anche i nostri conti correnti bancari sono a rischio oppure non lo sono: ecco qual’è la risposta.

Dopo la caduta del sistema bancario di Credit Suisse e la conseguente perdita a Zurigo, in Italia ci si chiede se in qualche modo questi fattori potrebbero creare problematiche anche ai conti bancari italiani.

Bisogna precisare che in Svizzera esiste un sistema di protezione bancaria, un fondo bancario, che permette di proteggere i conti bancari da effettive perdite sino ad un limite esatto monetario.

Questa in realtà è la stessa cosa che si verifica in Italia, con la protezione bancaria tramite un fondo chiamato Fondo Interbancario che promette la protezione dei conti correnti bancari fino ad un massimo di 100 mila euro.

Purtroppo però sembrerebbe che questo fondo non sia abbastanza e che non potrebbe garantire la protezione di tutti. Per quale motivazione?

Crollo di Credit Suisse: il fondo interbancario non basta

Sembrerebbe che questo fondo come detto possa provvedere alla restituzione di ciò che è stato perso in un lasso di tempo di massimo 7 giorni. Eppure non sarebbe sufficiente, in caso di grave crisi finanziaria, per coprire la necessità di tutti. Per quale motivazione?

In Italia ci sono ben 739 miliardi di depositi garantiti, ovvero di quei depositi bancari che permettono in caso di crisi di riottenere ciò che è stato perso, però purtroppo il fondo che abbiamo dichiarato essere appositamente per questi depositi non supera i 3 miliardi e mezzo, davvero una miseria in confronto.

Questa protezione praticamente non basterebbe neanche per il crack di una banca di media portata, figurarsi per una banca grande come Credit Suisse. Comunque sembrerebbe che non ci sarà bisogno di allarmarsi, dato che la situazione, dopo aver visto un crollo spaventoso nei giorni precedenti, oggi sembrerebbe si stia lentamente risanando.

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Dunque non sappiamo se si assisterà ad una situazione simile a quella del Lehmann Brothers che si era verificata precedentemente alla crisi del 2008, anche per la situazione ancora più disastrosa che si sta verificando con la Silicon Valley Bank, ma per ora non ci resta altro che aspettare e vedere come si svilupperà la situazione dei mercati finanziari.

Di certo tutti questi eventi uno dopo l’altro a partire dalla pandemia di Covid, per arrivare poi alla guerra in Ucraina, non stanno aiutando a far ottenere al mondo una stabilità finanziaria che tanto si ricercava in questo ventunesimo secolo.