Come ottenere da subito il MIA: cambiano i requisiti | Taglio di almeno il 25%
Vediamo in questa sede come cambia il reddito di cittadinanza, la sua nuova forma.
Si chiamerà Misura di Inclusione Attiva. È il nuovo nome del reddito di cittadinanza, sia per i single che per le famiglie. Ovviamente la denominazione non è il solo nuovo aspetto.
Cambiamenti previsti anche sul fronte dei requisiti, fra le altre cose. Valutiamo dunque i nuovi parametri alla luce della nuova agevolazione.
La Misura di Inclusione Attiva e come accedervi
Tra chi voleva cancellarlo definitivamente e chi voleva riformarlo, l’hanno poi avuta vinta questi ultimi. Dal 1 settembre entra dunque in vigore la MIA. A chi è riservata la misura sostitutiva del reddito di cittadinanza? Ad accedervi i nuclei con Isee fino a 7.200 euro. Si registra dunque un’inclusività minore rispetto all’attuale reddito, dove il valore soglia è di 9.360 euro per l’indicatore reddituale.
Vi è il requisito, già affermato, della “non occupabilità“. Dunque in tutti i nuclei dove sono presenti componenti non occupabili, potranno entrare assegni nella misura minima di 500 euro mensili. È quest’ultimo l’importo previsto per i single. La sua durata iniziale è pari a 18 mesi. Poi, trascorso un mese dal termine, si potrà ripresentare la domanda nuovamente.
Quello della non occupabilità non è un principio ad ogni modo esaustivo. Ad accedere alla nuova misura infatti, anche gli occupabili, seppur con importi di sostegno minori. Parliamo in tal casi di un assegno di 375 euro, sempre per i single, e una durata iniziale di 12 mesi. L’obiettivo dichiarato dall’esecutivo è quello di incentivare gli occupabili a cercare un’occupazione attiva.
L’applicazione della misura prevista
La riforma prevista dovrà prima passare al vaglio dei Consiglio dei Ministri, non prima della settimana prossima. Ora, sempre con riferimento alle cifre e ai requisiti, una famiglia dove si registri non occupabilità, e dove sia altresì presente un minore, un disabile, o un anziano, la cifra erogabile giunge a quota 6.000 euro.
L’importo è chiaramente da moltiplicare per la scala di equivalenza della composizione del nucleo familiare. Si può arrivare dunque a moltiplicare tale valore per un coefficiente soglia di 2,2. In definitiva, l’importo erogabile per famiglia, in base alle condizioni, arriverebbe anche alla quota annuale di 13.200 euro annui. Per i non occupabili si è optato per un taglio sugli importi concessi pari al 25%.
In seguito al decorso di 12 mesi, trascorso un mese si può ripresentare la domanda per avere accesso alla prestazione altri 6 mesi. Decorsi i quali, la misura decade poi del tutto. Se si rifiuta di lavorare, o anche solo di seguire un corso di formazione, previsto nel disegno la decadenza immediata del beneficio per gli occupabili.