Giuseppe Conte: “il superbonus non costa nulla agli italiani” ma l’ex premier dice la verità ? , facciamo chiarezza
Intervenuto durante un programma televisivo, facendo discutere l’opinione pubblica, l’ex Premier Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle ha parlato del Superbonus, dando la sua versione dei fatti.
Durante il programma in prima serata del 20 Febbraio Quarta Repubblica, l’ex Premier Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle è intervenuto per parlare del Superbonus, ovvero il bonus edilizio che già era stato avviato sotto la sua legislazione precedente.
Il bonus ha già subito dei cambiamenti strutturali nell’ultimo periodo, passando dalla quota 110 a 90 e questa già era una notizia che aveva fatto abbastanza scalpore.
Ciò che però è stato maggiormente criticato da Conte in contrapposizione aperta con il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni è il blocco che questa ha effettuato sulla cessione dei crediti d’imposta dei bonus edilizi. Ciò che Conte attribuisce è il fatto che nel mese di Gennaio 2023 gli investimenti del Superbonus ammontassero a 65 miliardi di euro, di cui 45 miliardi, ossia il 70 per cento, sarebbero rientrati nelle casse dello Stato attraverso le imposte. Un vantaggio a suo avviso per lo Stato, dato che il costo effettivo del Superbonus sarebbe dunque di 26,5 miliardi di euro, e non di 65 miliardi di euro.
Ma è realmente così? In realtà, con estrema probabilità, no. La cosa sarebbe stata già infatti smentita, numeri alla mano.
Conte difende il Superbonus: i conti non tornano
I dati alla mano in questione sarebbero appunto riguardanti quel 70 per cento che agli esperti non sconfiffera molto. I dati sarebbero stati infatti sviluppati nel 2022 da Celsis, realtà socioeconomica.
Celsis collaborerebbe con un’azienda chiamata Harley&Dikkinson Consulting, un’azienda appunto che si occupa di costruzioni e proprio della questione edile che rientra nel Superbonus.
Dunque il rapporto stilato potrebbe essere falsato in primo punto da un conflitto di interesse sulla questione, dato che oltretutto la stessa azienda sarebbe spesso alla ricerca di impiegati nel settore della cessione dei crediti di imposta, ossia quegli strumenti con cui lo Stato rimborsa i cittadini o le imprese che hanno eseguito lavori di efficientamento.
Un’altra analisi era stata condotta sempre nel 2022 dal quotidiano “Il Foglio”, stabilita grazie a Leonzio Rizzo, professore di Scienza delle finanze all’Università di Ferrara, che avrebbe delineato la questione Superbonus, parlando di un “effetto moltiplicatore” da parte di Celsis, ovvero una sovrastima di quello che effettivamente sarebbe rientrato alla fine dei conti nelle casse dello Stato, probabilmente secondo il professore Rizzo, non 46 miliardi, assolutamente, ma con molta più probabilità meno della metà, dunque una cifra estremamente minore.