Superbonus 110%, Giorgia Meloni a gamba tesa: “ecco quanto vi è costato”

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A distanza di tempo l’argomento del Superbonus è sempre più attuale e ricco di problematiche a causa degli errori commessi nel tempo.

A denunciarne la cattiva esecuzione e il mancato rispetto dei termini del Superbonus è stato il Premier Giorgia Meloni che ha riservato parole amare nei confronti di tale misura assistenziale.

Nel momento in cui è stato istituito il Superbonus, tale misura rappresentava una vera e propria opportunità da prendere al volo per i cittadini. Purtroppo, il tempo ha mostrato come tali agevolazioni nascondessero del marcio.

A farlo notare è la stessa Giorgia Meloni che ha affermato come, una misura nata con “intenti condivisibili” sia poi degenerata e si sia presentata come una “misura scritta così male e fatta così male che ha generato una serie enorme di problemi che noi oggi abbiamo ereditato e siamo tenuti a cercare di risolvere”.

Ma quali sono stati gli errori che hanno trasformato tale agevolazione dall’essere fortemente propositiva all’essere estremamente problematica?

Superbonus: tutti gli errori commessi

A rendere sempre più chiara la situazione sono le parole di Giorgia Meloni che ha spiegato, in sostanza, quali sono gli errori che hanno portato alla mal riuscita dell’agevolazione. “Il primo era poter scaricare il 110% di quello che spendevi, perché se ovviamente a me rimborsano più di quello che spendo… se non sarò tenuto a controllare quanto spendo, non mi interessa: tanto lo Stato rimborsa. Questo ovviamente ha prodotto una serie di risultati tra cui che i costi dei materiali sono lievitati in modo esorbitante e che la bolla piano piano si è gonfiata”. Questa sarebbe una delle motivazioni che ha spinto il Governo a voler ridimensionare le spese passando da un 110% ad un 90%. “La seconda e più complessa questione riguarda il fatto che il Superbonus ideato dall’allora governo giallorosso prevedeva la possibilità che il credito che io avevo quando facevo i lavori nei confronti dello Stato potesse essere cedibile, a una banca, a un intermediatore finanziario, un’impresa. Lo potevo cedere illimitatamente e all’inizio senza alcun controllo. Addirittura all’inizio non era possibile, su crediti ceduti anche dieci volte, risalire a chi avesse generato quel credito”.

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Un sistema scritto male con surplus di costi

Per rendere l’idea, la Meloni ha cercato di fare alcune premesse e mostrare in che misura il Superbonus abbia inciso sulla situazione economica dell’Italia. “Il Superbonus è costato a ogni singolo italiano circa 2.000 euro, anche a un neonato o a chi una casa non ce l’ha. Non era gratuito, il debitore è il contribuente italiano”. Attualmente il governo si sta concentrando sul divieto del ricorso alla cessione dei crediti o allo sconto in fattura per i prossimi interventi.