Alzheimer, puoi capire da solo se è in agguato: basta una moneta
Sospetti di avere l’Alzheimer? Ecco il tipo di test da poter fare per effettuare una prima valutazione della malattia.
Alcuni ricercatori hanno stabilito che questo test sia davvero funzionale per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. Ma come funziona?
Tra le malattie neurodegenerative più temute vi è l’Alzheimer, una malattia che prevede la progressiva (e irreversibile) perdita di memoria collegata ad una disfunzione del proprio cervello.
Chi soffre di tale patologia è chiamato a vivere la propria vita mai come protagonista ma come uno spettatore e questo accade perché i malati di Alzheimer, soprattutto agli stadi più avanzati non riescono a riconoscere più nemmeno le informazioni basilari come il proprio nome oppure la posizione della propria abitazione.
D’altra parte questa condizione non appare terrificante solo per chi la vive ma anche per i parenti che sono vicini alle persone che ne sono affette. Tale malattia, infatti porta a dimenticare tutto, anche i propri cari.
L’importanza della diagnosi precoce
Una delle prime premesse da fare è che tale malattia non ha un decorso veloce, anzi i sintomi possono peggiorare ma comunque, dalla diagnosi della malattia, in genere il range di vita si assesta tra gli 8 e i 10 anni di vita. Come per ogni condizione patologica, effettuare continui controlli, possono aiutare di sicuro ad avere una diagnosi nello stato precoce della malattia e quindi evitare determinate complicanze. Sebbene non esista ancora una cura in grado di arrestare la malattia, se questa viene diagnosticata precocemente, ci sono dei farmaci in grado di bloccarne il decorso come: taurina, donepezil, galantina e rivastigmina. Ci sarebbe, inoltre, un metodo scoperto proprio dai ricercatori che permetterebbe di diagnosticare alcune malattie neurodegenerative nelle fasi precoci.
Test per la diagnosi di Alzheimer
Il test in questione è stato ideato dalla dirigente del Servizio di Neuropsicologia dell’Istituto San Camillo del Lido di Venezia, Francesca Burgio. La scoperta è avvenuta grazie all’osservazione dei sintomi che i pazienti mostravano nella fase di pre-demenza. Ma di che test parliamo? In genere, nelle prime fasi della malattia, chi ne è affetto inizia a perdere alcune delle capacità mentali. Tra queste l’impossibilità di riconoscere il valore di una moneta o di una banconota. Nel test viene richiesto proprio questo, riconoscere delle monete e banconote e poi somministrare richieste più complesse. Un esempio è la valutazione del valore di determinati oggetti, fino a rispondere a domande del tipo: “Cos’è l’IBAN?”. Sarebbero le risposte dei pazienti in osservazione a decretare la presenza o meno di un probabile malfunzionamento a carico della mente e delle funzioni cognitive.