Assegno Unico, regna il terrore: perché non sta arrivando

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Aumenta notevolmente la preoccupazione nei confronti del mancato pagamento dell’Assegno Unico di febbraio. A cosa sono dovuti i ritardi?

Le segnalazioni arrivano a valanga dalle famiglie italiane che, questo mese, non hanno ricevuto quanto spettava per l’Assegno Unico.

Ancora ritardi nel pagamento dell’Assegno Unico inerente al mese di febbraio. Molte famiglie italiane si mostrano preoccupate a causa del mancato pagamento, ma cosa sarà successo?

Non è la prima volta che sentiamo parlare di ritardi nelle erogazioni dei bonus da parte del Governo. Queste variazioni vengono mal accolte dalle famiglie che sono costrette a rivedere i propri piani per la distribuzione delle spese mensili.

In che modo il Governo sta lavorando per far rientrare tutte le problematiche avvenute e, soprattutto di che tipo di problematica parliamo?

Ritardi nell’erogazione dell’Assegno Unico, cosa è successo?

Ciò che inizialmente va detto è che non è la prima volta che le famiglie si ritrovano a dover fronteggiare un problema del genere. Già in passato si sono verificati spiacevoli ritardi nel pagamento delle misure assistenziali. Come purtroppo accade per i versamenti mensili, non sempre possono capitare lo stesso giorno (come ad esempio a gennaio). Andando oltre quelle che sono le problematiche di natura organizzativa che questi ritardi hanno causato, ciò che realmente interessa è sapere che tutte le cifre sono già state erogate, quindi è solo questione di giorni e le famiglie vedranno accreditarsi sul proprio conto la cifra dovuta.

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Come controllare i pagamenti in arrivo

L’Inps, dunque, non segnala particolari criticità in vista e, anzi, offre anche ai beneficiari la possibilità di poter monitorare lo stato di invio della mensilità riguardante l’Assegno Unico. Tramite l’app “IO”, sarà infatti possibile monitorare l’avanzamento dell’erogazione e ricevere, laddove fosse necessario, tutte le comunicazioni relative al servizio. Oltre questa rassicurazione, vi sono inoltre importanti novità per l’anno 2023. Infatti non è previsto il rinnovo dell’Isee per coloro che già hanno la pratica aperta, tutto diventerà competenza dell’Inps che verificherà in maniera automatica la persistenza dei requisiti. Doveroso aggiungere a tali informazioni che sarà necessario, però, inviare nuovamente la comunicazione relativa all’Isee familiare in modo che l’Inps possa valutare eventuali modifiche sull’importo riconosciuto.