Chiara Ferragni, è scandalo: quanto ha incassato ai tempi del Covid
La giovane influencer Chiara Ferragni chiede aiuto allo Stato per mantenere su la propria impresa durante il Covid.
Quanto l’imprenditrice digitale abbia incassato grazie al festival di Sanremo, non è dato saperlo. Ciò che invece è noto sono i numerosi aiuti da parte del Governo.
La giovane Ceo dell’omonimo brand Chiara Ferragni ha avuto grande risonanza sui social negli ultimi giorni grazie alla sua partecipazione al festival di Sanremo e ai suoi abiti particolari che ha scelto di sfoggiare nel corso delle serate.
Ma fare maggior scalpore sarebbe un’altra notizia che da poco ha spopolato sul web e che riguarda i numerosi incassi provenienti dallo Stato per aiutare la sua impresa durante le ristrettezze vissute con il Covid.
La moglie del famoso rapper Fedez sarebbe presente tra i beneficiari dei provvedimenti del governo Conte e Draghi che hanno sostenuto a più riprese le aziende italiane.
Lo scandalo dei versamenti del governo
A causare grande risonanza mediatica sono stati gli aiuti che l’impresa di Chiara Ferragni ha chiesto (e ottenuto) dallo Stato. Si parla di circa 9.000 euro su un fatturato di due milioni di euro. Il bonifico in questione sarebbe arrivato proprio prima dell’inizio del festival di cui la giovane influencer è stata madrina. Si tratta di una cifra tonda, il tetto massimo che il Ministero dello Sviluppo ha voluto destinare al marchio in questione per la sua internazionalizzazione. Il bando per la richiesta di aiuti era stato pubblicato ad ottobre e Chiara Ferragni aveva fatto domanda ricevendo poi l’importo massimo possibile. La società beneficiaria di tale importi è Fenice Srl che ha chiuso il 2021 con cifre da capogiro.
Aiuti dal Governo anche per Fedez
Oltre le numerose domande da parte della società di Chiara Ferragni, a tendere la mano al governo ci sarebbe anche il cantante Fedez, suo marito. Gli aiuti dello Stato sono arrivati anche alla Tbs Crew Srl, società sempre dei Ferragnez. Il 26 novembre scorso, Fedez ha approfittato della disponibilità dello Stato per chiedere un piccolo esonero contributivo su un dipendente della società e avuto una concessione pari a 1.791,16 euro. La lunga lista degli aiuti non finisce qui, infatti sembra che durante il periodo della pandemia, la stessa società abbia chiesto all’Agenzia delle Entrate uno sconto sull’Irap e ottenuto ben 45.706 euro.