Economia e Finanza

Pensione anticipata di 7 anni con il decreto Milleproroghe, come riuscirci

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Andare in pensione anticipata di ben 7 anni è possibile ora per i contribuenti con lavoro dipendente grazie al decreto Milleproroghe. Novità interessanti per tutti coloro che hanno compiuto 62 anni e possono lasciare il mondo del lavoro ottenendo una rendita adeguata. Chi ne ha diritto?

La pensione è il sogno di molti che desiderano rallentare il ritmo della vita quotidiana godendosi un po’ di meritato riposo, ma quanto tempo si deve ancora aspettare? Le novità del 2023 potrebbero anticipare questo momento per i lavoratori che prestano la loro opera nel settore privato. Ecco quali sono i requisiti necessari per richiederla.

Come andare in pensione anticipata con solo 62 anni di età

I cambiamenti e le novità degli ultimi tempi hanno portato notevoli vantaggi alle persone che intendono andare in pensione in anticipo. Stiamo parlando della proroga confermata per i contratti di espansione che termina al 31 dicembre 2023. Tra i requisiti necessari ci sono i dipendenti del settore privato e creditizio i quali possono andare in pensione con largo anticipo grazie alla scelta del datore di lavoro che si fa carico delle spese usufruendo della possibilità di rinnovare l’azienda.

Chi ha i requisiti può andare in prepensionamento 5 anni prima del previsto che diventano 7 anni per i dipendenti del comparto bancario e creditizio grazie all’attivazione del fondo di solidarietà. Quello che è cambiato è il numero dei lavoratori che possono usufruire di tale beneficio. Questo perché è stata abbassata la soglia dimensionale dell’impresa a soli 50 dipendenti con contratto di espansione. Una modifica importante nel decreto Milleproroghe che consente di ottenere uno scivolo per la pensione anticipata per chi ha compiuto 62 anni, tale proroga potrebbe durare fino al 2025.

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Come funziona il prepensionamento anticipato di 5 e 7 anni

L’accesso allo scivolo di prepensionamento è possibile solo se il datore di lavoro raggiunge l’accordo con il governo che gli consente di rinnovare l’azienda. Un sistema per mandare in pensione anticipata i collaboratori con un’età pari o superiore a 62 anni che desiderano lasciare il mondo del lavoro, e assumere giovani dipendenti con conoscenze tecnologiche avanzate. Quando parliamo di accordo ci riferiamo al contratto di espansione che viene stipulato tra azienda e Ministero del Lavoro coinvolgendo anche i sindacati.

Tale documento, per poter essere attivato deve includere le quattro condizioni essenziali, che sono:

  • un certo numero di dipendenti da inserire in azienda con specifici ruoli professionali che rientrino in quelli indicati per la riorganizzazione d’impresa;
  • programma delle assunzioni in uno specifico periodo di tempo;
  • contratto a tempo indeterminato per le nuove leve tra cui anche il contratto di apprendistato;
  • riduzione degli orari di lavoro, diminuzione del numero dei dipendenti, indicazione dei lavoratori interessati allo scivolo per il prepensionamento.

I dipendenti delle aziende che scelgono di attivare il contratto di espansione viene dato un trattamento economico pari all’importo che sarà versato in futuro con la pensione mensile. Tale stipendio sarà a carico dell’azienda fino alla data in cui si perfeziona la pensione anticipata o di vecchiaia.