Opzione Donna, molte donne non potranno andare in pensione: la triste motivazione
A causa dei cambiamenti stabiliti nella Legge di Bilancio riguardo Opzione Donna, molte donne si sono ritrovate a dover continuare a lavorare in quanto totalmente escluse dalla misura.
Le proteste organizzate dalle donne che con il loro lavoro non riescono a raggiungere i nuovi requisiti per andare in pensione sono arrivate fino a Roma, dove i sindacati avrebbero dovuto incontrare la ministra del lavoro per trovare un accordo.
L’incontro tra Governo e sindacati è stato rimandato di qualche giorno per dei motivi istituzionali, tuttavia è pensiero comune che il rinvio sia più che altro dovuto alla mancanza di una risposta concreta da parte di Marina Calderone, la ministra del lavoro dell’attuale governo Meloni.
I sindacati riferiscono infatti che non sono state rese note le novità riguardo le donne escluse dalla misure Opzione Donna, nonostante nel primo incontro la ministra abbia assicurato tutti riguardo la piena comprensione dei fatti e la volontà di trovare una soluzione rapida. Il nuovo incontro è stato fissato il giorno Lunedì 13 Febbraio, qui il Governo dovrebbe fornire risposte concrete in merito, fornendo anche un documento che attesti le modifiche effettuate alla Legge Fornero.
Sarebbero circa 20mila le donne colpite dall’aggiornamento e dalla drastica stretta di Opzione Donna, le quali si sono viste strappare l’unica occasione valida per poter finalmente ottenere una pensione. Il tema del secondo incontro, dedicato a giovani e donne, dovrà necessariamente portare a qualche novità.
Perché le donne non potranno più accedere ad Opzione Donna
Il pensionamento anticipato per le donne “fragili” è un tema molto critico in Italia in quanto il gender gap rappresenta una problematica enorme a livello nazionale. La visione patriarcale e la cultura popolare ancora non permettono a donne e uomini di avere le stesse opportunità lavorative, le donne infatti non solo guadagnano il 30% in meno (a parità di mansione) rispetto agli uomini, ma a causa dell’impossibilità di condurre una vita professionale stabile riescono a maturare meno contributi.
Le misure come Quota 103 non ha fatto altro che agevolare notevolmente più gli uomini lavoratori e le modifiche apportate all’unica opzione dedicata alle donne l’hanno resa quasi inaccessibile per tutte.
Diverse proteste sono state fatte direttamente a Roma dal gruppo delle lavoratrici escluse da Opzione Donna le quali pretendono, insieme ai sindacati, la reintroduzione della manovra così com’era stata pensata, il Governo però sembra poter trovare un accordo solo entro la fine della primavera, così da riuscire a garantire le risorse necessarie tramite il Def.