L’INPS predispone l’aumento delle pensioni: chi dovrà festeggiare?

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Sono previsti importanti aumenti per coloro che percepiscono le pensioni entro il mese di marzo 2023.

L’Inps ha purtroppo dovuto tardare la rivalutazione delle pensioni. Infatti, l’aumento tanto sperato di cui si parlava già negli ultimi mesi del 2022, non arriverà a febbraio.

I cittadini sono ancora in attesa degli aumenti predisposti dal Governo per le pensioni. Se in un primo momento l’aumento era stato stimato per il mese di febbraio, ora purtroppo, la situazione potrebbe cambiare e subire importanti rallentamenti.

Per quale motivo l’Inps ha tardato l’erogazione degli aumenti? Questo è avvenuto principalmente perché l’istituto non ha avuto abbastanza tempo per adeguare il sistema pensionistico alle numerose novità entrate in vigore con la Legge di Bilancio 2023.

Nel frattempo le novità ci sono state e hanno riguardato soprattutto la rivalutazione degli importi che superino per circa 4 volte il trattamento minimo (circa 2100 euro). Quindi quali sono state le novità?

Quando arriveranno gli aumenti delle pensioni

Come affermato in precedenza le prime forme di rivalutazione ci sono state e hanno riguardato l’aumento delle pensioni che non superavano l’importo di 2100 euro, per tutte le altre è stato necessario attendere che la Legge di Bilancio venisse pubblicata in maniera ufficiale in Gazzetta per poter proseguire. Il problema è che tale pubblicazione è avvenuta il 29 dicembre 2022 e questo ha lasciato poco tempo affinché l’Inps potesse applicare la nuova rivalutazione nel cedolino del mese di gennaio. Cerchiamo ora di comprendere le percentuali della rivalutazione del 2023.

  • All’85% del tasso di rivalutazione per gli assegni tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo;
  • 53% per gli assegni tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo;
  • 47% per gli assegni tra le 6 e 8 volte il trattamento minimo;
  • 37% per gli assegni tra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo;
  • 32% per gli assegni superiori alle 10 volte il trattamento minimo.
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La nota dell’Inps in merito alla questione aumenti

Una volta comprese le ragioni per le quali l’Inps non ha potuto intervenire tempestivamente sulla rivalutazione delle pensioni, l’ente ha rassicurato tutti i cittadini circa la possibilità che questo possa avvenire a marzo. L’Inps ha inoltre dichiarato in una nota: “Dal 1 gennaio 2022 l’Inps ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento, nell’anno 2022, rate di pensioni per un importo inferiore o uguale a 2101,52 euro (4 volte il trattamento minimo). Per tutti gli altri pensionati, nel mese di marzo 2023, l’Inps procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art.1 comma 309 della Legge di Bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023”. Bisognerà quindi aspettare il ricalcolo a marzo per scoprire le nuove somme della pensione. In questo caso ricordiamo che l’aumento è da considerare al lordo delle imposte con il riconoscimento degli arretrati per i mesi precedenti (gennaio e febbraio 2023).