Allarme Oms: sciroppi contaminati provenienti dall’Uzbekistan. Se ingeriti, i danni potrebbero essere molto seri e causare addirittura la morte.
Circa due sono gli sciroppi per cui l’Oms ha predisposto lo stato di allarme. Tali prodotti non rientrano negli standard di qualità, ma vediamo come potrebbe volgere la situazione.
Il periodo invernale è il peggior incubo per le mamme che, il più delle volte, sono divise tra sciroppi e medicinali vari. Questo perché spesso, tosse e raffreddore possono causare un gran malessere nei piccoli bambini.
Per colmare questo disagio e far stare meglio i piccoli, lo sciroppo è il primo rimedio a cui tutti pensano. A tal proposito, ci è doveroso parlare di un importante risvolto proprio per quanto riguarda due sciroppi in particolare.
Questi prodotti sono finiti nel mirino dell’Oms che ha dichiarato nell’immediato lo stato di allerta a causa di contaminazione degli sciroppi. Cerchiamo di comprendere quali sono questi prodotti che l’Oms ha messo al centro dell’attenzione.
E mentre nelle farmacie è lotta tra coloro che devono cercare di reperire i farmaci che diventano sempre più difficili da trovare, ci sono anche prodotti che verranno ben presto eliminati dal commercio. In particolare vi sono due sciroppi che paiono contaminati. Parliamo di Ambronol e Dok-1 Max che sono stati identificati in Uzbekistan. Questi sciroppi vengono comunemente utilizzati per alleviare i sintomi quali tosse e raffreddore. Il produttore di tali farmaci è l’azienda indiana Marion Biotech.
L’Oms dopo aver appreso la notizia ed effettuato controlli sul campo, ha decretato lo stato di allerta. A più riprese ha affermato che tali prodotti “non sono sicuri e il loro uso, soprattutto nei bambini, può provocare lesioni gravi o morte”. Ma quali sintomatologie potrebbe causare l’assunzione di tali sciroppi? In primo luogo, gli effetti collaterali potrebbero riguardare dolori addominali, vomito e diarrea, mal di testa e un danno renale acuto che può condurre alla morte. E’ possibile che tali prodotti possano esser stati distribuiti anche ad altri paesi o regioni. Per questi motivi tutti sono chiamati a prestare attenzione e segnalare lo stato di allarme.