Twitter sotto accusa: milioni di dati rubati dagli hacker
Gli hacker colpiscono ancora e questa volta il sito ricaduto in questi violenti attacchi è Twitter. Milioni di informazioni private sono trapelate su internet.
Gli attacchi risalgono al mese di dicembre, quando i pirati della rete hanno deciso un’ingente somma di denaro in cambio dei dati degli utenti di Twitter.
Gli hacker non mollano la presa e sferrano un duro attacco al social diplomatico Twitter. Purtroppo poco si può fare quando si tratta di questi professionisti che, con grande facilità, bypassano tutti i sistemi di sicurezza e rubano milioni di dati sensibili.
Circa 200 milioni di dati risalenti agli utenti del social Twitter sono finiti nelle mani dei ladri esperti della rete. Indirizzi e-mail, dati sensibili, password sono stati poi venduti a cifre da capogiro.
Alcuni rumors vociferano che tra questi dati degli utenti vi erano anche quelli risalenti a celebrità e politici. Insomma, dati di un certo rilievo e di inestimabile importanza sono finiti nelle mani dei temuti pirati della rete.
Il social di Elon Musk sotto accusa
In merito alla questione dei dati finiti nelle mani degli hacker, né il social Twitter né il magnate Elon Musk hanno proferito parola. Nessuna risposta, nessuna rassicurazione ai milioni di utenti che chiedono spiegazioni in merito al destino dei loro dati. L’hacker in questione ha cercato di intimorire il magnate affermando di essere in possesso di importanti indirizzi email e numeri di telefono appartenenti a persone importanti come politici o rinomate celebrità. A prova di quanto afferma, l’hacker ha reso noti alcuni file prova che dimostrano quanto affermato in precedenza. Tra i nomi noti vi sarebbero la deputata statunitense Alexandria Ocasio-Cortez e il giornalista britannico Piers Morgan.
Le minacce da parte dell’hacker
L’hacker in questione, il cui nome sembra essere celato dietro al nickname Ryushi, non accenna a mollare la presa, anzi, ha richiesto ingenti somme di denaro per la consegna del materiale posseduto. L’hacker ha continuato le sue richieste intimidatorie e, questa volta tra le sue richieste vi era un vero e proprio scambio. Tale scambio dei dati, però, non potrà avvenire se l’hacker in questione non riceverà prima i soldi. Secondo alcune voci, l’operazione di scambio, per garantire la salvaguardia dell’identità dell’hacker, avverrà nel dark web.