La compravendita di immobili in Italia sta attraversando un momento fortunato. Il costo della casa è risalito in seguito al blocco causato dalla pandemia da Covid-19, ma non tutti gli immobili sono aumentati. Cosa cambia nel 2023 e cosa conviene acquistare?
Alcune abitazioni costano meno di prima soprattutto in alcune zone della penisola. Ma perché hanno prezzi più bassi? In quali aree conviene acquistare casa? Quale tipologia di mutuo conviene stipulare? I fattori che hanno fatto aumentare il costo delle case sono principalmente due: l’inflazione e la liquidità monetaria degli italiani. Cosa sta succedendo?
Durante l’ultimo anno c’è stato un aumento delle domande sugli immobili nuovi situati nei centri urbani molto sviluppati, ma questo non è l’unico cambiamento. Secondo i dati raccolti dall’ISTAT messi a confronto con quelli raccolti nel 2022, si evidenziano due aspetti del mercato immobiliare. Ovvero un notevole aumento del 15% sul costo degli edifici nuovi e un calo del 15% sugli edifici usati già presenti sul territorio.
La richiesta di immobili in costruzione o ancora da realizzare e l’inflazione, fanno sì che il costo delle case aumenti. Il cambiamento è dovuto al costo della vita che continua a salire porta le persone che hanno liquidità disponibile a fare investimenti nel settore immobiliare. Il mattone dà più sicurezza degli investimenti finanziari come possono essere i titoli di Stato.
Lo scopo è quello di proteggere i capitali contando su un successivo aumento del valore degli immobili. Gli investitori puntano su case nuove posizionate nei centri urbani più estesi in quanto si registra una maggiore richiesta di locazione nelle grandi città.
Acquistando casa fuori dalle città più estese, soprattutto nel Nord Italia, il valore degli edifici si abbassa in quanto la richiesta di acquisto di abitazioni è meno sviluppata. Per tale ragione l’acquisto di immobili siti lontano dai centri urbani o nelle piccole cittadine, risulta più conveniente in termini di prezzo.
La situazione degli ultimi 10 anni descritta dalle ricerche ISTAT, mostra una situazione non reale. Questo perché in realtà, i prezzi delle case non hanno subito un aumento del loro valore. Il prezzo degli immobili è minore del 15% circa rispetto a quello mostrato 12 anni fa. Questo significa che chi decide di acquistare oggi, corre il rischio di non ottenere la stessa somma con l’eventuale vendita dell’immobile.
Il mercato immobiliare corre il rischio di vedere un calo dei prezzi delle case a causa dei tassi di interesse e dell’inflazione. I mutui hanno un tasso di interesse che è aumentato rapidamente in un solo anno. Il calcolo eseguito dalla Banca d’Italia ha evidenziato come a settembre il TAEG era pari a 2,6% mentre solo un mese dopo è salito a 3,2%. Mentre alcuni mutui con tasso variabile sono caratterizzati da un TAEG di poco meno del 3%.
I tassi mutuo è aumentato fortemente e questo può spaventare molte persone che vorrebbero acquistare casa. La prova del calo della richiesta mutuo casa è stata fornita da un’indagine Nomisma che ha registrato nel 2021 i finanziamenti ipotecari hanno raggiunto i 53,4 miliardi mentre nel 2022 sono scesi a 47 miliardi. Un calo in continua discesa che potrebbe determinare un ulteriore diminuzione di domanda di mutuo nel 2023. Tale andamento porta al rischio di ripercussioni negative sul mercato immobiliare delle case esistenti di vecchia costruzione.