IMU, se l’hai pagata dormi sonni tranquilli, in caso contrario corri ai ripari così
Cattive notizie per chi non ha provveduto al pagamento fondamentale dell’IMU. E ora stanno arrivando a gogo una serie di avvisi! Ma ecco come correre ai ripari in men che non si dica per evitare il peggio…
L’Agenzia Delle Entrate, si sa, non è particolarmente amata dagli italiani. E quando arriva una comunicazione da essa solitamente tramite raccomandata, non fanno di certo salti di gioia. E se arriva la notifica di mancato pagamento dell’IMU, sono cavoli amari!
In particolare in questi giorni stanno partendo a gogo lettere che verranno consegnate dal vostro postino solo dopo che avete apposto una bella firma leggibile sul determinato foglio, che decreta così l’avvenuta consegna.
Ovviamente si tratta di una documentazione privata e molto importante, oltre che assai delicata. E per questo motivo la busta non può essere messa semplicemente all’interno della vostra buca delle lettere, ma necessariamente consegnata di persona previa – lo ribadiamo nuovamente onde evitare sul nascer fastidiosi fraintendimenti – una bella firma.
Tra l’altro il 31 dicembre 2022, che è praticamente ormai alle porte, è “in ballo” una scadenza che sta molto a cuore agli italiani e soprattutto alle famiglie. Difatti quel giorno, che è anche l’ultimo dell’anno, scadrà ufficialmente il termine di accertamento della chiacchieratissima IMU con il riferimento dell’anno di imposta 2017. Ma come, diranno molti, di quell’anno? Siamo nel 2022 e quasi nel 2023 e ancora parliamo del 2017?
Cosa fare in caso di avvenuto sollecito se…
In realtà non c’è nulla di strano, ergo non c’è alcun motivo di scandalizzarsi, dal momento che l’Agenzia Delle Entrate, così come L’Amministrazione Finanziaria in generale, può eseguire tale accertamento entro e non oltre il 31 dicembre dell’quinto anno consecutivo. In realtà non si riceverà solo il sollecito del mancato pagamento dei versamenti IMU, ma anche di altri sempre riferenti a quell’anno. In ogni caso, qualora si riceva una notizia del genere, non bisogna farsi prendere dal panico, perché può anche capitare – udite udite – che venga addirittura annullato. Come mai?
Magari perché l’abbiamo pure pagata l’imposta, ma il Comune non ha ancora aggiornato la nostra posizione, o perché l’avviso di accertamento ha ad oggetto l’IMU dovuta dell’immobile che non è da vedersi come abitazione principale e che quindi non necessita del famoso tributo. Dunque che cosa fare? E’ fondamentale in primis capire se l’atto è fondato o meno, mentre se non lo è si può presentare un’istanza di autotutela con la quale si chiede all’ente che ha inviato tale avviso di annullare tutto quanto o in parte, facendo leva su informazioni o documenti che non ha evidentemente ricevuto.
Ma attenzione, perché l’autotutela si può presentare solo ed esclusivamente entro 30 giorni dalla notifica dell’avviso, ma qualora l’esito di essa risulti negativo, il contribuente potrà ancora presentare ricorso entro 60 giorni dalla notifica dall’avviso di accertamento. E se infine risulta che ci deve essere un pagamento, sarà necessario che il cittadino si attivi immediatamente per provvedere al versamento, contattando anche per maggiori informazioni l’Ente che gli ha inviato la notifica.