Arriva un’altra stretta sul Reddito di Cittadinanza, in molti lo perderanno da subito
Il Reddito di Cittadinanza è di nuovo al centro della scena politica in quanto sembrerebbe essere prevista una nuova stretta serrata sugli attuali beneficiari del reddito e la notizia potrebbe coinvolgere davvero tantissime persone.
Secondo le dichiarazioni di alcuni esponenti del Governo ci sarebbe la volontà, nemmeno troppo celata, di eliminare questo sostegno economico il prima possibile, infatti le modifiche che potranno essere approvate già in questi giorni non faranno altro che tagliarne ulteriormente l’utenza.
Il Reddito di Cittadinanza fino ad ora è stato assegnato a più di 3 milioni di italiani, solo pochi dei quali però sono riusciti ad ottenere un lavoro e ancora meno hanno cominciato a lavorare a seguito di una chiamata da parte dei centri dell’impiego. Questi dati secondo il Governo rappresentano la prova del malfunzionamento dell’RDC.
Gli scarsi risultati ottenuti da questa misura assistenziale non solo non hanno portato dei miglioramenti rilevanti al tasso di disoccupazione ma non sono nemmeno riusciti a migliorare le condizioni di vita dei beneficiari stessi, i quali spesso si ritrovano in continue difficoltà economiche senza riuscire a trovare una valida alternativa.
Fino ad oggi il piano del Governo Meloni era chiaro e seguiva questi punti fondamentali:
- l’RDC sarebbe stato disponibile per un massimo di 7 mesi
- l’RDC sarebbe scomparso a partire dal 2024
- il diritto a beneficiare del reddito sarebbe venuto meno nel momento in cui, oltre alle condizioni precedentemente stabilite, il soggetto avrebbe rifiutato la prima offerta di lavoro congrua con il proprio profilo personale.
Quando decade il diritto al Reddito di Cittadinanza
Maurizio Lupi, deputato della Camera di Noi Moderati, ha proposto un emendamento che è stato recentemente approvato e che riguarda la modifica dell’ultima condizione sopracitata, infatti secondo le notizie il Reddito non verrà più erogato nel momento in cui il cittadino si trovi nelle condizioni di dover rifiutare la prima offerta di lavoro.
Dall’equazione quindi sparirebbe l’aspetto “congruo”, dell’offerta di lavoro, che avrebbe dovuto rispettare i seguenti requisiti:
- l’offerta per essere ritenuta congrua doveva rispecchiare le competenze e le esperienze del beneficiario
- l’offerta doveva superare la cifra percepita dal Reddito di Cittadinanza
- la distanza tra il luogo di lavoro e la propria abitazione doveva essere inferiore agli 80 km
- l’offerta doveva garantire almeno 3 mesi di contratto
Secondo l’emendamento approvato nella Legge di Bilancio queste clausole spariranno completamente ed un’offerta lavorativa potrà essere rivenuta valida anche senza tener conto delle linee guida seguite negli anni precedenti, mettendo anche in gravi condizioni tutte quelle persone che si vedranno obbligati ad accettare offerte di lavoro andando in remissione, pur di non perdere il sostegno.