Possibili aiuti in arrivo per i commercianti con la nuova Legge di Bilancio 2023. Quali saranno le novità in atto?
Stop alle sanzioni per i commercianti che rifiutano i pagamenti pos. E’ probabile che venga accettato il rifiuto fino ai 60 euro.
Spesso si è sentito parlare della riluttanza dei commercianti nei confronti dei pagamento con il pos. Ma questo tipo di contrarietà da dove proviene? Perché i commercianti non sempre sono a favore dei pagamenti con carta? In questo articolo cercheremo di fare luce su uno dei problemi più vivi dell’Italia.
La Legge di Bilancio 2023 cercherà di aiutare non solo i cittadini ma anche i commercianti. Infatti, se prima erano previste delle vere e proprie sanzioni per chi rifiutasse di prestare il servizio del pagamento con pos.
Naturalmente le regole continueranno ad esserci, ma con molte attenuanti. I commercianti potranno rifiutare i pagamenti con carta, ma solo se la cifra totale è inferiore ai 60 euro. Nulla al momento è certo al 100%, l’importo minimo potrebbe scendere fino ai 30 euro.
In molti si chiedono ancora perché i commercianti abbiano spesso una tale avversione nei confronti dei pagamenti con il pos. Ogni volta che un commerciante effettua un pagamento con il pos, ha dei costi specifici da sostenere tra transazioni e costi delle commissioni. La media di commissione del pagamento è l’1% della cifra che viene proposta dal commerciante. L’1% potrebbe rappresentare una cifra irrisoria perché, volendo fare un esempio, l’1% di 1000 euro è 10 euro, ma pensate al fatto che per quanti pagamenti possano essere effettuati un un giorno, le commissioni vanno a sommarsi strisciata dopo strisciata. Dall’altra parte c’è da comprendere anche la situazione dei potenziali clienti che non sempre hanno la possibilità di prelevare grandi cifre dagli sportelli ATM a causa delle leggi anti riciclaggio.
Se le richieste del governo in merito alla nuova Legge di Bilancio 2023 venissero accolte, questo verrebbe visto dai commercianti come una vera e propria vittoria. In questo caso anche nei bar si potrebbe evitare di far pagare un caffè con la carta. Infatti, il problema dei commercianti riguarda anche i piccoli importi. Facciamo un semplice esempio: per i bar gli importi inferiori ai 5 euro non richiedono commissioni. Ma immaginiamo che un dato cliente richieda cornetto, cappuccino e anche una premuta d’arancia. In quel caso la cifra potrebbe superare i 5 euro e al barista verrà applicata la commissione sul pagamento. Pagare una commissione su 5 euro significherebbe togliere parte del proprio guadagno per agevolare il cliente che desidera pagare con carta. Ecco perché il commerciante potrebbe trovare vantaggio dalla cancellazione dell’obbligo di accettare pagamenti con pos per qualsiasi cifra.