Rincari eccessivi in bolletta, nel mirino 7 società: scopri se ti spetta un rimborso
Negli ultimi mesi le famiglie italiane hanno notato dei clamorosi rincari sulle loro bollette, soprattutto riguardanti l’energia elettrica e il gas, ma attenzione alle truffe, sempre tristemente in agguato e che dobbiamo cercare di evitare con tutte le nostre forze!
Alcune società hanno fatto le furbette e hanno modificato un po’troppo liberamente a loro favore alcuni contratti e ora sono nel mirino dell’Antitrust che vuole necessariamente vederci chiaro sulla faccenda.
Luce e gas sono aumentati e ciò non costituisce una novità per nessuno, tantomeno per coloro che devono pagare ogni mese le solite bollette, che sono praticamente lievitate. E ciò è stato un vero dramma per molti soprattutto per le famiglie numerose e con figli piccoli ancora non autosufficienti, anche perché i rincari, hanno riguardato un po’ tutti i settori, compreso pure quello alimentare.
Ma se qualche piccolo aumento c’era anche francamente da aspettarselo, si è iniziato a notare che qualcuno ha voluto esagerare un po’ troppo facendosi prendere la mano e rivoluzionando in toto i vecchi contratti di alcuni clienti, che poi si sono ribellati e lamentati con chi di dovere, non vedendoci chiaro.
Eppure giustamente diremmo noi, visto che alcune società hanno fatto un po’ troppo le furbette, anche se tutto questo è ancora da appurare…
Nel mirino 7 Società, hanno fatto le furbette?
E così l’Antitrust ha deciso di avviare alcuni provvedimenti cautelari contro Enel, Eni, Hera, A2a, Edison, Acea ed Engie. Ma su quali basi poggerebbero le presunte e varie irregolarità? Su che cosa si sta esattamente indagando?
In particolare si sta verificando strettamente la definizione delle tariffe che riguardano i clienti e che hanno visto, come abbiamo rivelato poco fa, dei rincari che parrebbero assolutamente giustificati, oltre che assolutamente esagerati e- se vogliamo- persino sproporzionati e che hanno mandato letteralmente in tilt le famiglie italiane.
In poche parole sarebbe stata tristemente violata quella norma che prevede la sospensione, dal 10 agosto al 30 arile 2023, di quelle clausole contrattuali che permettono alle varie società di vendita, come quelle menzionate, di cambiare il prezzo di fornitura e – inoltre – di comunicare con un certo preavviso tali modifiche.
Ma c’è anche un’eccezione, dal momento che questo procedimento può essere non attuato se i prezzi erano già stati cambiati ben prima dell’entrata in vigore del decreto di legge emanato il 9 agosto 2022. Altrimenti si è andati contro la Legge e a questo punto bisognerà rispondere dal punto di vista legale per gli errori commessi nei confronti dei consumatori, che mai come ora sono decisamente sul piede di guerra.