Pignoramento su conto corrente, le novità che non ti piaceranno
I contribuenti hanno di che preoccuparsi, dal momento che, ora come ora ci sono dei cambiamenti, non sempre in positivo, riguardo a chi può chiedere secondo la legge il pignoramento di un conto corrente.
Solo a pronunciarla la parola pignoramento fa ghiacciare il sangue nelle vene e ci fa drizzare i capelli bei dritti in testa. E ora pare che ci sia da preoccuparsi ancora di più al riguardo.
C’è aria di novità, ma stavolta non è del tutto positiva, perlomeno non per tutti. Difatti le leggi aggiornate ci dicono che oggigiorno, anche se molti non ne sono purtroppo a conoscenza, ci sono più persone che possono chiedere il pignoramento di un conto corrente sia bancario che postale di altri.
Sostanzialmente lo può fare ogni creditore, che sta ancora aspettando i suoi pagamenti, al di là di ogni cifra, anche se è doveroso dire da subito che – in realtà – non è così facile o semplice richiederlo, anche perché si tratta di qualcosa di molto grave e che può essere portato avanti solo dopo aver accertato che i motivi della richiesta siano validi.
In linea generale quindi ogni creditore che sia persone fisica o giuridica, privato o pubblica amministrazione ma che possieda un titolo esecutivo, e qui lo ripetiamo nuovamente al fine di non creare false aspettative o grave confusione, può richiedere il pignoramento del conto corrente di un debitore.
Come funziona il pignoramento
Volete un esempio in tale direzione? Se il debito è direttamente con il Fisco il tanto temuto e odiato pignoramento può essere eseguito dall’Agenzia Delle Entrate, dal momento che – a conti fatti – una cartella esattoriale, per cui si sta parlando sovente di rottamazione, rappresenterebbe già di per se un atto esecutivo.
Tuttavia l’Agenzia Delle Entrate può anche chiedere – per l’appunto – il pignoramento di un conto corrente all’autorità giudiziaria, ovviamente tramite apposita ordinanza. Inoltre è bene sottolineare che il pignoramento di un conto corrente si può chiedere nel caso di mancati pagamenti di cartelle esattoriali avvenuti nel corso del tempo ma solo, e qui è bene dirlo chiaramente, basandosi sulla decisione dell’autorità giudiziaria comunicata alle banche.
In pratica la Banca riceve una notifica di pignoramento e a quel punto deve pignorare il conto corrente di colui che è debitore per l’importo pari al debito che non ha estinto, aggiungendo ad esso la metà di esso. E ciò deve metterlo in pratica fino a che suddetto debito non verrà del tutto saldato e la procedura esecutiva non si sarà finalmente conclusa.
In ogni caso vi diciamo che ci sono anche dei limiti di pignoramento se conto corrente vi influiscono stipendi, pensioni o altri redditi, dal momento che in questo caso sarà possibile pignorare solo ed esclusivamente la somma presente sul conto che cede esattamente il triplo dell’assegno Sociale. Le somme versate sul conto corrente dopo la segnalazione possono essere pignorate per un quinto fino all’estinzione del debito. Infine, nel caso di conto corrente cointestato si potrà pignorare solo l’esatta metà della cifra depositata su suddetto conto.