Il bisfenolo A è una sostanza tossica che si trova in diversi prodotti alimentari oltre che in alcuni materiali industriali. Si tratta di un composto chimico che può essere rischioso se viene a contatto con gli alimenti.
Tale sostanza ingerita può interferire a livello endocrino alterando il sistema ormonale e neurologico influendo in modo negativo sulla salute. Come evitare di assumere il bisfenolo A? Cosa sta succedendo? Quali sono gli alimenti da non acquistare?
Il bisfenolo A (BPA) influisce in particolare sullo sviluppo neurologico con effetti negativi sul peso del neonato, pericolo di infertilità, sviluppo del cervello, obesità, cancro, diabete e patologie cardiovascolari.
Da un biomonitoraggio umano su iniziativa europea, è stato evidenziato come molte popolazioni europee presentano una concentrazione di bisfenolo nell’organismo superiore a quella tollerata. Molte ricerche hanno dimostrato come il BPA può aderire alle superfici interne delle confezioni degli alimenti, questo può comportare l’ingestione involontaria della sostanza nociva.
Il Salvagente ha predisposto un test eseguito dai professionisti del Gruppo Maurizi che hanno analizzato alcune scatolette di tonno per trovare la presenza di Bisfenolo A. I risultati degli esami effettuati su 6 marche di tonno all’olio d’oliva di diversi quantitativi, da 52 grammi fino a 108 grammi, non sono preoccupanti.
Ciò che è stato evidenziato i valori di BPA nel rispetto dei limiti di migrazione specifica indicati dal Regolamento dettato dall’Unione Europea (213/2018). In ogni caso il bisfenolo risulta presente all’interno degli alimenti perciò è necessario fare attenzione. La raccomandazione è quella di prediligere il tonno venduto in barattoli di vetro.
La dose giornaliera tollerata del BPA è stata diminuita dall’EFSA, precedentemente tale misura era di 50 microgrammi mentre ora è di soli 4 microgrammi per chilogrammi di peso. Un cambiamento che significa molto e che fa pensare.
L’attenzione deve essere posta anche sulla presenza di tale sostanza tossica nella plastica utilizzata per produrre bicchieri, piatti, posate, bottiglie, tappi e biberon. Questi ultimi sono stati vietati in Europa fin dal 2011).