A partire dal 2023 il governo sarà pronto a garantire un importo netto in busta paga più alto.
Le decisioni di Giorgia Meloni sono rivolte al taglio al cuneo fiscale. Novità in arrivo anche per i datori di lavoro e sulla tassazione dei dipendenti.
Le nuove disposizioni della manovra di bilancio predisposta per il 2023 ha prorogato per tutto il 2023 il taglio del cuneo fiscale per tutti i lavoratori dipendenti che hanno un reddito annuo di circa 35 mila euro.
Cosa potrebbe comportare tale taglio? Innanzitutto a degli stipendi più alti e questo grazie alla riduzione dei contributi del circa 2% e del 3% a coloro che hanno un reddito fino a 20.000 euro.
Tale beneficio è uguale per tutti anche se, paradossalmente, a ricevere maggiori aiuti sarebbero coloro che già prendono uno stipendio alto.
Giunti a questo punto, che tipo di cambiamenti dovremmo aspettarci? La riduzione complessiva del taglio al cuneo fiscale sarà di tre punti. Come affermavamo poc’anzi, vengono confermati i due punti di taglio del precedente governo Draghi, più il terzo che va ad aggiungersi nel 2023. Il governo ha introdotto tali agevolazioni proprio per favorire i lavoratori e in particolare le misure che riducono il peso del fisco sul lavoro e aumentano gli stipendi in busta paga.
Dal prossimo anno ci saranno molte più possibilità lavorative e, ci sarà maggiore attenzione nei confronti delle condizioni dei lavoratori. Per i datori di lavoro che intenderanno assumere coloro che percepiscono il Rdc, potranno ricevere la decontribuzione al 100% per circa un anno. Perché questa situazione dovrebbe far comodo ai proprietari delle aziende? Con tale procedimento, si eviterà il pagamento dei contributi Inps con un bonus massimo pari a 6000 euro. Inoltre, sono in arrivo i buoni lavoro che ai tempi hanno rappresentato un sistema di pagamento che i datori di lavoro potevano utilizzare per remunerare prestazioni di lavoro accessorio (ovvero svolto fuori da un normale contratto di lavoro).