Irpef, cosa cambia con il sistema a 3 aliquote
L’esecutivo del Governo Meloni sta lavorando a una riforma fiscale totale che coinvolge anche Irpef con un cambiamento sulle aliquote che si dividono in tre scaglioni. Quali sono le percentuali di imposta? A cosa serve questa modifica?
Lo scopo di tali modifiche è quello di ottenere una riforma fiscale meglio organizzata e strutturata. Un sistema che non riguarda solo le partite Iva e la flat tax ma anche l’Imposta sul reddito per le persone fisiche.
A fornire i dettagli sulla riforma fiscale e, nello specifico, sulle nuove aliquote Irpef, è il viceministro all’Economia e delega al Fisco, Maurizio Leo. Il cambiamento radicale riguarda la suddivisione in tre differenti aliquote Irpef.
La riduzione degli scaglioni di imposta da cinque a quattro aliquote, è entrata in vigore all’inizio del 2022. Con gli attuali cambiamenti si ridurranno ulteriormente, ma cosa comporta tale modifica in termini pratici sulle tasse da versare?
Irpef le aliquote si riducono: cosa cambia per i contribuenti
A fare chiarezza sulla nuova riforma fiscale del Governo Meloni, Maurizio Leo, viceministro Mef, rispondendo ai quesiti posti durante l’intervista pubblicata dal Messaggero. I parametri seguiti sono quelli della flat tax attualmente in vigore per le p.Iva e Leo ha specificato che il primo step della riforma è stato quello dell’aumento del limite massimo, da 65 mila euro a 85 mila euro, proprio per applicazione del 15% di imposta sulle partite Iva.
Per quanto riguarda l’Irpef gli interventi che saranno effettuati sulle aliquote, ancora non sono stati specificati. Tuttavia le percentuali ipotizzate e riportate sul Messaggero sono le seguenti: 23%, 27%, 43%.
Al momento sono in vigore ancora i 4 scaglioni e relative aliquote come stabilito dal gennaio 2022.
Ricordiamo quali sono:
- Scaglione 1, reddito inferiore a 15.000 €, aliquota Irpef del 23%
- Scaglione 2, reddito tra i 15.000 e i 28.000 €, aliquota del 25%
- Scaglione 3, reddito da 28 mila a 50.000 €, aliquota del 35%
- Scaglione 4, reddito superiore ai 50.000 €, aliquota Irpef del 43%
Quindi, applicando la nuova riforma fiscale, rimarrebbe la prima aliquota del 23% e l’ultima del 43%, mentre le due centrali vengono unite e sostituite dall’aliquota Irpef pari al 27%. Ancora non si conoscono i nuovi scaglioni e le suddivisioni esatte, i dettagli saranno comunicati appena il sistema a tre aliquote verrà stabiliti e deciso in ogni sua parte.
Nuove aliquote d’imposta con la riforma fiscale , cosa cambia
Il viceministro Leo specifica che: “Nel corso della legislatura vorremmo addolcire le aliquote per poi andare a un meccanismo flat, che però rispetti la progressività con meccanismi di detrazioni e deduzioni – e specifica – senza metterci in contrasto con la Carta costituzionale”.
Il cambiamento sulle aliquote fiscali Irpef ridotto a tre scaglioni, a chi conviene? Maurizio Leo risponde dicendo che “Con questi primi provvedimenti interveniamo sia sui lavoratori dipendenti, sia sui lavoratori autonomi”.
Il viceministro specifica poi che quando nomina i ricchi si riferisce a coloro che non ricevono guadagni provenienti dal lavoro ma, ad esempio, capital gain e difidendi su cui grava il 26% di imposta. Oppure, a coloro che possiedono immobili affittati sui quali, i proprietari, versano il 21% di imposta con cedolare secca.
Per quanto riguarda il sistema di cedolare secca, tra l’altro, Leo annuncia che “…risorse permettendo, nella delega vorremmo intervenire per una equiparazione anche per gli immobili commerciali”. Non è ancora stata fatta chiarezza, però, sul metodo che verrà utilizzato per garantire equità con il nuovo sistema. Secondo Maurizio Leo, l’equità deve essere valutata in modo complessivo e non solamente a livello fiscale. Nel frattempo attendiamo aggiornamenti sulle nuove aliquote Irpef.