Cancellazione debiti: ecco chi non è d’accordo
Cancellazione di Multe, bolli, tasse non pagate fino al 2015. Le direttive del Governo hanno provocato non poche incertezze e dubbi.
La cancellazione totale dei debiti prima del 2015 sembrerebbe per alcuni una manna dal cielo, per altri un modo di dire addio per sempre a qualsiasi possibilità di entrata.
Negli ultimi mesi vi è un vero e proprio dibattito acceso che riguarda la questione di cancellare o meno i vecchi debiti. E tale sanatoria messa in atto dal governo Meloni ha attirato non poche critiche da parte dei contribuenti italiani che avevano quel minimo di speranza per riavere ciò che spettava loro.
In particolare anche gli enti locali hanno iniziato a reclamare i contributi versati poiché vedevano in questi l’unica possibilità di entrata. Ma la tregua fiscale sembra aver vinto questa lotta.
La Meloni per fermare il diluvio delle cartelle esattoriali ha preso una duplice decisione: cancellare una parte di cartelle appartenenti al periodo antecedente al 2015 e, dall’altra riducendo alcune cartelle al 50% e offrendo la possibilità di rateizzazione.
Contribuenti contro la cancellazione e rottamazione delle cartelle
Come già affermato in precedenza, le possibilità saranno due: i debitori potranno non pagare i loro debiti ma potranno anche pagare a rate e con diverse sanzioni e interessi annullati. Perché questa decisione non trova l’appoggio da parte degli enti locali e altre società che hanno concesso prestiti o finanziamenti? Tutte le tasse che verranno cancellate, tra cui IMU, TASI, multe stradali, sono delle entrate molto importanti per le casse dei Comuni. Con tale decisione da parte del governo vedrebbero togliersi tutte le entrate che in realtà servono. Questo taglio importante è gravoso proprio perché comporterebbe meno introiti.
Cosa bisogna aspettarsi
Innanzitutto, le cartelle esattoriali al di sotto dei 1000 euro verranno cestinate. Questo perché i costi di riscossione possono essere più elevati rispetto a quello che si può riscuotere. Già in passato abbiamo assistito ad un fenomeno del genere, parliamo degli anni che vanno dal 2000 al 2010. In questo periodo di tempo vennero azzerati i debiti sotto i 1000 euro. Quello che si andrebbe a fare con le nuove proposte del governo è spostare la data fino al 2015. Cosa accade invece per gli importi superiori ai 1000 euro? Viene applicata una riduzione del 50% con una notevole riduzione delle sanzioni e degli interessi.