Palazzo Chigi in rosso per le vittime di femminicidio
Il Palazzo Chigi si illumina di rosso per ricordare le vittime di femminicidio. Sulla facciata del palazzo sono impressi i nomi di coloro che hanno perso la vita.
Ben 104 sono i nomi e rappresentano il numero di donne uccise nel 2022. I dati purtroppo continuano ad essere allarmanti. Il Governo ricorda le vittime attraverso questa rappresentazione un giorno prima della ricorrenza contro la violenza sulle donne.
“Illuminiamole”, è il nome dell’iniziativa nata dal Governo Meloni per ricordare tutte le donne vittime di femminicidio. Il Palazzo Chigi sembra quasi gridare giustizia per queste donne che hanno perso la propria vita per mano di un uomo. “Sulla facciata di Palazzo Chigi ci sono i nomi delle 104 donne uccise in appena un anno”, queste sono state le parole della Premier Giorgia Meloni, molto provata dall’argomento.
Questi sono i momenti giusti per sensibilizzare ancora di più su tale tema. Non vi sono giustificazioni, non vi è odio né gelosia che tenga. Niente può giustificare tali atti. Ad esserne consapevole è il presidente del Senato Ignazio La Russa che ha definito questo tema “una piaga sociale, una grave violazione dei diritti umani” – ha poi aggiunto – “Sbaglia chi pensa sia una questione di donne, è essenzialmente una questione di uomini, una parte di uomini non ha digerito i passi avanti della società”.
In aumento il numero di omicidi
Nonostante un patrimonio legislativo di ampio rispetto, il numero di femminicidi continua a crescere. Sono sempre più le donne che subiscono violenza e si stima che la maggior parte di loro non ne ha mai parlato con un’amica, un familiare. Se non possiamo cambiare i dati, nonostante le tante misure preventive, quello che possiamo fare è ricordare queste donne, ricordare i loro nomi, i loro volti. Raccontare le loro storie, accendere i riflettori su questo tema che, ancora oggi è più che vivo. E parleremo di Sonia, Valentina, Alessandra, Silvana e tante altre donne i cui nomi illuminano ora Palazzo Chigi. Di queste 104 vittime, circa 35 avevano più di 64 anni. Nonostante il calo rispetto all’anno scorso (109 vittime), le donne continuano ad essere assassinate brutalmente, continuano ad essere umiliate dai loro partner o dai loro ex.
Le posizioni del governo
Mentre per questioni di ordinaria amministrazione il governo si divide, per quanto riguarda tematiche ti tale importanza il pensiero sembra unirsi all’unisono. La senatrice della Lega Giulia Bongiorno afferma: “occorre abrogare la mentalità discriminatoria” – ricorda poi il Codice Rosso – “una legge salvavita in vigore dal 2019”. Qualsiasi iniziativa è ben accetta, purché se ne parli. A cambiare dovrà essere il pensiero dei cittadini, e che questo avvenga nelle case, nelle scuole, nei centri sociali. Bisognerà sempre ricordare, ascoltare le storie di queste donne e, soprattutto riuscire a saper distinguere l’amore dal controllo. L’unico modo che le istituzioni, il governo, le scuole hanno a disposizione è quello di ricordare, raccontare ed educare.