Fine del Reddito di Cittadinanza: ora c’è una data più precisa
Il centrodestra avrebbe- e chiediamo qui fin da subito venia ma il condizionale è d’obbligo- trovato la quadra per dare il colpo di grazia all’assegno per chi grava in questo momento più che mai in condizioni economiche decisamente preoccupanti. Ma per chi non ha voglia di lavorare arriva ora una bella stangata! Stop ai fannulloni!
Udite udite, a partire dal 2024 la nuova riforma del centrodestra abolisce totalmente il chiacchieratissimo Reddito di Cittadinanza, da allora solo ed esclusivamente ad appannaggio di coloro che proprio non hanno alcun modo di poter lavorare, mentre gli altri dovranno- necessariamente- salutarlo!
Un taglio. e pure bello tosto e netto, per dare un segnale politico di una certa rilevanza e che- chiaramente- non vuole passare inosservato. Ora come ora sappiamo che il Reddito di Cittadinanza sarà prorogato per i cittadini occupabili fino al 31 dicembre 2023 e poi si dovrà dirgli un bel ” ciao ciao”. Difatti- a partire daall’1 gennaio 2024. chi può lavorare resterà senza l’assegno introdotto dal Governo Conte e che rimarrà- pertanto- solo un pallido, pallidissimo ricordo.
Per gli inoccupabili- invece- che sono coloro che sono impossibilitati a lavorare per svariate problematiche, il Reddito di Cittadinanza resterà. E qui- a questo punto- si può tirare un bel sospiro di sollievo.
In poche parole , a quanto risulta al Fatto Quotidiano, sarebbe proprio questo l’accordo trovato a Palazzo Chigi in vista del Consiglio dei ministri convocato per questa sera alle 20.30 che dovrà approvare la famosa legge di Bilancio. L’intesa- se davvero è giunta- è stata – per così dire-” il frutto “delle interlocuzioni di queste ore tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia della Lega, Giancarlo Giorgetti. Ma bisogna ancora attendere qualche ora per saperne di più a riguardo…
Sarebbe già stato tutto deciso anche se…
Gli uffici legislativi, in stretta collaborazione- ovviamente- con il ministero del Lavoro, stanno limando e sistemando come si deve il testo che sarà discusso alle ore 17 a Palazzo Chigi in una riunione a cui parteciperanno Meloni, Giorgetti, la titolare del Lavoro Elvira Calderone, e i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Certo è che qualcosa– a conti fatti- durante la riunione e il Consiglio dei ministri potrebbe cambiare, questo è doveroso dirlo, ma l’accordo politico in maggioranza c’è, ergo non dovrebbero- ma il condizionale è comunque assolutamente d’obbligo- esserci clamorosi colpi di scena, sebbene in Politica non manchino mai…
L’accordo è stato trovato in seguito a una mediazione tra la proposta di Meloni che prevedeva di scacciare il Reddito di Cittadinanza nel mese di giugno 2023 e quella leghista del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che proponeva un periodo di 6 mesi tra il primo e il secondo rinnovo di esso e poi una sorta di scarto continuo, volto a diminuirlo sempre più a livello economico. Inoltre sappiamo che per i cittadini occupabili che- dati alla mano- sono circa 650mila, a partire dal 1 gennaio 2024 non sarà previsto più alcun sostegno ma che per loro sarà istituito un fondo per facilitare l’accesso al lavoro.