Legge di Bilancio, chi e come vedrà aumentare il suo guadagno nel 2023
In legge di Bilancio si studia- come si deve- un nuovo taglio del cuneo fiscale, al fine di cercare di aumentare gli stipendi nel 2023. Tutte le novità che gli italiani attendono con infinita pazienza…
È allo studio un nuovo taglio del cuneo fiscale dedicato ai redditi più bassi, che faticano sempre più ad arrivare a fine mese. Ma come stanno davvero le cose tra ipotesi, nuovi scenari e…
Un vantaggio per i lavoratori
In legge di Bilancio ci dovrebbe- chiediamo venia ma anche stavolta il condizionale è assolutamente d’obbligo- essere un doppio intervento sul cuneo. In che senso? Beh da un lato c’è – a quanto pare- la conferma del taglio di due punti introdotto dal governo Draghi, e dall’altro il taglio di un ulteriore punto per i redditi sotto “una certa soglia”, diciamo così. Questo tipo di intervento è- e lo diciamo fin da subito al fine di non creare inutili fraintendimenti- a vantaggio dei lavoratori dipendenti.
Per le partite Iva e per i lavoratori autonomi resterebbe – a quanto pare- confermato l’aumento della soglia per poter applicare la flat tax, da 65mila a 85mila euro. Ma ora non possiamo fare altro che attendere…
A chi tocca l’aiuto
L’intervento sul cuneo fiscale nella manovra economica dovrebbe – e anche qui viaggiamo sulle ipotesi- avvenire seguendo due linee. Quali? In primis la conferma del taglio contributivo attuale di due punti per i redditi fino a 35mila euro, introdotto dal governo Draghi e in secundis un nuovo taglio del cuneo, di un solo punto, ma per le fasce economiche più fragili, dunque quelle- tanto per intenderci- con redditi sotto i 20-23mila euro.
L’operazione costerà circa 5miliardi, di cui due terzi ai lavoratori e un terzo ai datori di lavoro.
Un occhio di riguardo per chi ha redditi più bassi
Rispetto a quanto fatto dal precedente governo guidato da Mario Draghi, che- lo ribadiamo nuovamente- ha tagliato il cuneo fiscale a tutti i lavoratori di due punti, la nuova misura prende in viva considerazione anche una parte delle aziende. Il ministro dell’Economia Giorgetti a tal proposito ha dichiarato: “La misura del cuneo fiscale non è attualmente finanziata per il 2023. Volontà del governo è non solo finanziarla e quindi rinnovarla per il prossimo anno, ma anche aumentarla per i redditi più bassi dei lavoratori…”. E andando più nello specifico ha sottolineato che: ” Per quanto riguarda altre misure di cui si parla oggi sui quotidiani si precisa che si tratta di mere ipotesi presentate nel corso della riunione che sono in corso di valutazione politica.”
Tre possibilità
A questo punto ci troviamo di fronte a tante ipotesi che si possono- sostanzialmente- riassumere in tre. La prima sarebbe quella che vede solo la conferma di quanto già in vigore, quindi del taglio contributivo del 2% per i lavoratori con redditi sotto i 35mila euro. Ergo, cambierebbe davvero molto poco!
Nel secondo caso si potrebbe aumentare il taglio del cuneo al 3%, ma -attenzione- destinando un terzo della quota alle imprese. In poche parole il beneficio ce l’avrebbero le aziende, magari così più incentivate ad assumer, mentre per i lavoratori cambierebbe ben poco in termini di aumento di stipendio, per non dire- scusate il francesismo- ” un fico secco”.
Infine possiamo pure puntare a una situazione in cui ci sia l’aumento del taglio del cuneo a 3 punti percentuali, e destinato tutto ai lavoratori . E allora sì che si potrebbe festeggiare la questione degli aumenti!