Condono cartella rottamata nel 2023, come saperlo? L’indizio da tenere ben presente
Alcune cartelle esattoriali saranno- udite udite- “condonate” grazie alla rottamazione a cui il neo Governo Meloni sta lavorando. Ma come si fa a capire se il debito sarà cancellato? C’è- forse- un aspetto in particolare da osservare?
E’ giunto il momento di rinnovare e dare un nuovo volto alla rottamazione, saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Vediamo di saperne di più…
La rottamazione quater
La manovra che vuole attuare il Governo Meloni si trova all’interno della chiacchieratissima rottamazione quater, che- stando all’ascolto- delle ultime indiscrezioni dovrebbe- e qui il condizionale è super d’obbligo- riguardare principalmente le cartelle di pagamento che presentano degli importi poco elevati. Ma anche qui bisogna- ovviamente- capire che cosa si intenda con tali cifre.
Tuttavia, è anche bene sottolineare che il 30 novembre 2022 scadrà la sanatoria per le cartelle del 2022 con i cinque giorni di tolleranza che era stata prevista dal Decreto Sostegni Ter, che era stato convertito in legge nel 2022. Ma che cosa stava a indicare? In poche parole precisava come le rate per le cartelle esattoriali pagate entro il 30 novembre non rientrano nella rottamazione.
I giorni di tolleranza
La data del 30 novembre può.- come forse molti già sapranno- slittare ulteriormente se- e ovviamente se- vi si applica la regola dei cinque giorni di tolleranza prevista dal decreto legge numero 119 del 2018. Sempre all’interno del Decreto Sostegni Ter era prevista una sanatoria anche per tutte le cartelle le quali rate fossero datate con l’anno 2020 e 2021. Ma esse dovevano possedere delle particolari caratteristiche. Quali? Beh, se – per esempio- parliamo delle rate per l’anno 2021 il pagamento doveva essere necessariamente effettuato entro la data del 31 luglio 2022, comprensivo dei giorni di tolleranza entro l’8 agosto 2022, mentre se parliamo delle rate per l’anno 2020 il pagamento doveva assolutamente essere effettuato del tutto entro la data del 30 aprile 2022, considerando i giorni di tolleranza entro il 9 maggio. Ma ora una domanda sorge spontanea: qualora i pagamenti non siano stati effettuati tutti e/o le scadenze che vi abbiamo poco fa elencato con precisione non fossero stati/e rispettati/e, che accade? Accade – in poche parole- che i contribuenti coinvolti hanno automaticamente perso il beneficio della sanatoria delle proprie cartelle.
Nuove ipotesi
A seguito delle precedenti edizioni inerenti alla rottamazione delle cartelle esattoriali il nuovo Governo ha pensato di inserire una nuova edizione anche per l’anno 2023 che è praticamente alle porte. Quale è la proposta in ballo? Diciamo che è sostanzialmente rappresentata da un nuovo saldo e stralcio delle cartelle, che andrà- dunque- a sostituire l’attuale rottamazione.
Capite dunque che ciò è stato pensato al fine di cercare di annullare un totale di debiti fino a 1000 €, ma solo per le cartelle dai 1.000 ai 3.000 euro ci sarà uno stralcio pari all’80% ed un saldo del 20%.
Occhio alla cifra
Sempre secondo il nuovo esecutivo, la manovra potrebbe- e anche qui dobbiamo necessariamente stare nel campo delle ipotesi- andare a comprendere delle cartelle esattoriali che sono risalenti fino al 2015. Tuttavia pure qui le cartelle esattoriali dovranno avere un importo molto basso o comunque sia entrare nel limite preavviso di 3000 € per lo stralcio e saldo. Ma per ora non c’è nulla di certo. Bisognerà aspettare ancora qualche settimana per saperne di più…