In caso di irregolarità nella dichiarazione dei redditi il rischio è altissimo: c’è il penale
Continuano i tentativi- a quanto pare- di truffa per gli utenti. A darne notizia questa volta è l’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa. Stop ai furbetti!
Le tecniche utilizzate sono sempre più raffinate promuovendo offerte vantaggiose o approfittando di un periodo di scadenze e di adempimenti per i contribuenti. Ma vediamo di saperne di più…
Una nuova truffa
Nel mirino sono stati posizionati i clienti della BPER Banca. In- poche parole- molti di loro hanno ricevuto dei messaggi in cui si invitava l’utente a bloccare il dispositivo dal momento che la sua App BPER risultava associata ad altro dispositivo da Lugano. In questo caso il malcapitato , qualora avesse cliccato, avrebbe rischiato di ritrovarsi il conto completamente svuotato. Ma come è possibile e come funzionava la truffa? In sostanza i malfattori, approfittando anche di un particolare periodo, inviano mail ai contribuenti spacciandosi per l’INPS o per l’Agenzia delle Entrate. Ed è lì che cercando di fregare e pure alla grande!
Occhio se si riceve una strana email
In particolare l’Agenzia delle Entrate nel comunicato da pochi giorni emesso mette in guardia i contribuenti dai nuovi tentativi di truffa. In particolare l’Ente informa dell’esistenza di false comunicazioni, inviate a mezzo email, con cui si segnalano presunte irregolarità rilevate nella dichiarazione dei redditi.
Nel testo di suddetta comunicazione si riportano importi relativi a investimenti esteri che non sarebbero stati dichiarati, facendo quindi ben intendere che sia possibile regolarizzare questo capitale prima di essere registrato sul famoso cassetto fiscale. Alla mail è poi allegato un file in formato rigorosamente PDF che riproduce puntualmente un documento formale dell’Agenzia delle Entrate. Dulcis in fundo, ma si fa- ovviamente- per dire, vengono persino riportati il numero di protocollo ufficiale, il timbro e la firma del funzionario incaricato.
Chiediamo aiuto
Per capire se si tratta di una mail sospetta si dovranno valutare diversi aspetti. Innanzitutto la provenienza, se è scritta correttamente in italiano e se il contenuto ha un senso compiuto. Ergo, prima di farsi prendere dalla paura del panico, leggiamola con attenzione e, se non capiamo di che cosa si tratti, chiediamo aiuto al nostro commercialista, se ne abbiamo uno, o direttamente all’ Ente che ci avrebbe mandato la comunicazione, cercando il numero telefonico ufficiale in Rete sul sito regolare.
Inoltre occhio se ci sono collegamenti nel messaggio, ovvero se al passaggio del mouse il link corrisponde al testo. Bisogna -infatti- immediatamente diffidare dei link accorciati che non consentono di risalire all’indirizzo. Se poi ci sono allegati bisognerà verificare che abbiano una sola estensione. Altrimenti non apriteli mai e poi mai!
Inoltre vi rassicuriamo dicendo che l’Agenzia delle Entrate, l’INPS o altri enti o istituti non inviano mai e poi mai mediante mail comunicazioni con dati personali dei contribuenti o clienti. Nel denunciato tentativo di truffa, l’Agenzia precisa – e pure in maniera molto chiara- che sia la mail che l’allegato presentano diversi segnali di contraffazione. Quali? Per esempio i testi contengono diverse imprecisioni grammaticali e ortografiche, l’indirizzo mittente è un dominio estraneo all’Agenzia, mentre il logo è sgranato e chiaramente ritagliato.
Anche l’utilizzo di parole in corsivo- se ci pensate con il senno di poi- appare assolutamente improbabile per una nota ufficiale. E che dire dalla filma in calce? Suvvia, è visibilmente posticcia!