Come usare l’identità digitale in caso di anziani e disabili senza SPID
Per anziani, disabili o soggetti poco avvezzi alla tecnologia, ecco una soluzione da conoscere e che si può adottare per ovviare alla mancanza di uno SPID proprio. Tutte le info!
Ormai non se ne può fare a meno per qualsiasi cosa un contribuente deve fare con le Pubbliche Amministrazioni. Parliamo degli strumenti di accesso ai servizi digitali delle PA. E soprattutto dello SPID, cioè del Sistema Pubblico di Identità Digitale. Ma se non lo si ha, che si fa?
L’importanza dello SPID
Lo SPID è- come ormai ben si sa- uno strumento con cui i cittadini possono accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, scaricare documenti, presentare istanze ed evitare code- talora davvero eccessivamente lunghe e stancanti- per appuntamenti agli sportelli pubblici.
Molti contribuenti -però- non ce l’hanno e con molta e probabilità non sono ancora oggi nelle condizioni di poterlo avere. Anziani e disabili per esempio, ma anche soggetti poco avvezzi alle tecnologie. Dunque che fare? Niente panico dal momento che una soluzione c’è!
La tecnologia la fa da padrona assoluta
Grazie allo SPID il rapporto tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni si è notevolmente semplificato, e questa è una mera realtà. Tuttavia esistono anche strumenti alternativi per poter utilizzare i servizi pubblici delle PA. C’è CIE, cioè la Carta di identità elettronica per esempio . Oppure c’è la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Il minimo comune denominatore di tutti questi strumenti è- però- la tecnologia.
Per lo SPID bisogna scegliere il Provider del servizio tra i tanti che sono elencati sul sito del Ministero. Bisogna avere una email, un numero di cellulare e -soprattutto- uno smartphone. Infatti dopo le varie procedure di richiesta, qualsiasi sia il Provider e qualsiasi sia la modalità di riconoscimento prevista (anche via webcam per alcuni), il semplice rilascio delle credenziali non basta! Eh no, poi bisogna cliccare su un link via email, ricevere un codice OTP sul cellulare, creare le credenziali di accesso e il codice PIN da usare ogni volta.
Insomma, parliamoci chiaro: per i meno adatti alla tecnologia, oppure per disabili e anziani non certo la cosa più semplice da fare!
Deleghe ma non solo…
Difficoltà oggettive quelle prima citate che possono mettere in una sorta di discriminazione quanti non si trovano a poter avere lo SPID e che per questo si sentono in difetto e ancora più soli. Ed è per questo motivo che si è deciso di aiutarli, come ? Delegando un soggetto terzo all’accesso al Sistema pubblico di identità digitale. Un figlio per un genitore è un esempio più che lampante e sicuro in tale direzione. Tuttavia, è doveroso sottolineare, che la questione della delega sia alquanto lunga e complessa. Dunque è bene munirsi di molta pazienza se si è intenzionati a metterla in atto!
E poi ci sono tanti pensionati che non sono in grado di procurarsi uno SPID. E a loro l’’INPS offre l’occasione a terze persone di poter accedere ai servizi telematici di un anziano o di un disabile tramite una delega. In questo caso si parla di curatori o tutori.
Come funziona il delegare
L’assurdità è che si parla di delega possibile sul sito dell’INPS, ma l’anziano – e qui sta l’assurdo- per delegare un figlio dovrebbe accedere alla propria area riservata. E l’accesso è tramite SPID!
Naturalmente si possono anche usare i canali tradizionali, e cioè la presentazione fisica allo sportello territoriali dell’Istituto nazionale di Previdenza Sociale. Può presentarsi l’anziano, che deve compilare e sottoscrivere il modello AA08 di delega. Deve poi presentare i propri documenti di riconoscimento e la tessera sanitaria, nonché quelli del delegato. L’operazione può essere anche inversa, e cioè con il delegato che si presenta agli sportelli territoriali dell’INPS. Ma stavolta serve il modello AA10. E tra gli allegati, oltre al documento di riconoscimento di delegato e delegante, serve-necessariamente- il provvedimento del giudice in cui si viene nominati tutori, curatori o amministratori di sostegno del delegante.