In arrivo dall’INPS la tanto agognata pensione supplementare: controlla bene
La pensione supplementare spetta ai familiari del pensionato o lavoratore defunto. Vediamo in cosa consiste e come ottenerla.
Quando un pensionato muore il suo assegno non decade. La Legge prevede- infatti- che può essere trasferito ai suoi familiari più stretti. Si tratta questa- indubbiamente- di una protezione che l’ordinamento giuridico riconosce ai familiari più stretti del defunto per tutelarne l’aspetto economico.
Non va in automatico
Ma attenzione perché tutto quello che vi abbiamo appena descritto non avviene in automatico. Ci sono dei requisiti previsti affinché il familiare del defunto possa percepire lo stesso l’assegno pensione. Di seguito illustreremo quali sono le prerogative ed anche le percentuali spettanti della pensione indiretta e di reversibilità. Il tipo di prestazione che spetta ai chi resta dipende- sostanzialmente- dalla posizione del defunto: se questi era pensionato ai superstiti spetta la pensione di reversibilità.
Pensione indiretta
Se il defunto era un lavoratore e poteva vantare almeno 780 settimane di contributi oppure 260 settimane di contributi di cui almeno 156 nel quinquennio antecedente la data del decesso, ai familiari spetta la pensione indiretta. Se nessuna di queste prestazioni può essere concessa, al coniuge, o in mancanza ai figli, spetta l’indennità di morte, che altro non è che una elargizione una tantum basata sull’entità dei contributi versati dall’assicurato.
Chi ne ha il diritto
Ma chi ne è davvero diritto?
Hanno diritto al trattamento pensionistico in quanto superstiti: il marito/moglie, il coniuge separato, il coniuge divorziato a patto sia titolare di assegno divorzile e non si sia risposato. Nel caso in cui il defunto abbia contratto nuovo matrimonio dopo il divorzio, le quote spettanti al coniuge superstite e al coniuge divorziato sono stabilite con una sentenza dal Tribunale. Spetta anche ai figli minorenni e inabili al lavoro a carico del genitore al momento del decesso indipendentemente dall’età, nonché a quelli maggiorenni e studenti a carico del genitore al momento del decesso non oltre i 26 anni.
Via con le cifre
Come di determina a livello di cifre?
La pensione indiretta si determina applicando le percentuali di seguito riportate alla misura della pensione diretta che sarebbe spettata all’iscritto in caso di inabilità: 60% al coniuge, 70% al figlio unico se manca il coniuge, 20% a ciascun figlio se ha diritto a pensione anche il coniuge, 40% a ciascuno dei figli se manca il coniuge, 15% a ciascun genitore, 15% a ciascuno dei fratelli o sorelle.
La somma delle quote non può comunque superare il cento per cento della pensione diretta di riferimento, mentre la pensione è erogata in 13 mensilità. Nei casi in cui l’importo della pensione mensile sia inferiore a 100 euro, l’Ente provvede a erogare la prestazione con cadenza semestrale.