Riscaldamento: cosa rischiano i possessori di stufe a pellet o camini
A causa del caro bollette, molti italiani sono ricorsi all’utilizzo del pellet o dei camini. Il risparmio è assicurato ma occhio alla manutenzione!
La mancata manutenzione di tali mezzi di riscaldamento potrebbe comportare controlli e anche multe molto salate.
Da quando il caro bollette è diventata una dura realtà, molte famiglie hanno iniziato a pensare metodi alternativi per poter risparmiare ed evitare le spiacevoli sorprese della bolletta a fine mese. Con l’approssimarsi dell’inverno, infatti, tenere acceso il riscaldamento tutto il giorno potrebbe comportare un elevato costo di energia. Proprio per questo molti italiani hanno iniziato ad investire su stufe a pellet e camini, e molti, spesso, anche senza considerare la manutenzione e le conseguenze dovute dal malfunzionamento di tali mezzi. Il camino, ad esempio espone ad un alto rischio di incendio e di successiva intossicazione. Per questo motivo stufe particolari e camini hanno bisogno di continua manutenzione.
Riscaldamento in casa con stufe a pellet e camini, tutto quello che c’è da sapere
Perché dovrebbero multarci per l’utilizzo di stufe a pellet o camini? Proviamo ora a rispondere a tali domande per comprendere in che modo tutelare se stessi e gli altri da eventuali minacce. Innanzitutto, per quanto riguarda le stufe a pellet, il materiale utilizzato (appunto il pellet) è un combustibile ottenuto dalla compattazione di residui di segheria e sia per tali elementi che per la stufa stessa vi è il bisogno di continui controlli e di una dichiarazione di conformità. Prima di continuare bisogna prestare attenzione al D.P.R 74/2013 che definisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici. Il decreto individua come impianto termico le stufe solo quando sono fisse e superano la potenza di 5kW individuali. Le stufe a pellet rientrano nel concetto dell’impianto termico, pertanto vanno controllate periodicamente. Per quanto riguarda il caminetto, in questo caso non parliamo di impianto termico ma di “dispositivo di cottura” e, anche in questo caso vanno fatti continui controlli da parte di un responsabile dell’impianto.
Cosa si rischia in caso di mancata manutenzione
In questo caso chiunque potrebbe chiedersi come fanno a sapere se ho una stufa o un camino? Incrociando i dati di vendita dei combustibili. L’altro metodo è utilizzare i dati forniti da coloro che hanno usufruito del Conto Termico come incentivo all’installazione della stufa. Cosa rischia chi non effettua tale manutenzione? Le sanzioni in merito oscillano tra le 500 e 3.000 euro, mentre per l’installatore, se non viene rilasciata l’apposita documentazione, le multe vanno dai 1.000 ai 6.000 euro.