Diventa più complicato pagare con carte e bancomat: il perché destabilizzante
L’obbligo di accettare i pagamenti digitali già viene aggirato. C’è la legge ma è difficile arrivare alle sanzioni. Più denaro contante in circolazione, meno pagamenti digitali. Ma vediamo meglio e nel dettaglio ” il tutto”…
Pagare in contanti o con pos? Ora pare che stia diventando assai più complicata la seconda opzione…
Lotta all’evasione
Si discute- e pure assai a lungo- sulle reali conseguenze per la lotta all’evasione, attestate dalla crescita dell’economia sommersa in corrispondenza dell’aumento del tetto previsto per l’uso dei contanti, tra l’altro ben evidenziato da Bankitalia già nel 2016 quando l’alloral governo Renzi scelse la soglia di tremila euro. Ma ci sono anche conseguenze per la diffusione dei pagamenti digitali e il rispetto delle norme previste. Quali sono? Vediamole insieme…
Molti dicono “no”
Non è ormai affatto un mistero che in Italia pagare nei negozi con una carta, sia il bancomat o la carta di credito, non sia così facile. E non è nemmeno che l’atteggiamento di tanti esercenti, soprattutto quelli più piccoli, sia un fattore che spinge a girare con una quantità maggiore di banconote nel portafoglio. I cartelli che indicano guasti al Pos o alla rete, oppure i rifiuti che si registrano frequentemente, più o meno cordiali, testimoniano un’avversione ancora diffusa alla moneta digitale che a molti sta facendo storcere il naso!
I motivi del diniego
Ma per quale motivo gli esercenti non fanno i salti di gioia in tale direzione? Perché pesano le commissioni, che secondo le associazioni di categoria restano sempre e comunque fin troppo alte. Ma pesa- per la verità- anche la volontà di nascondere al fisco una quota delle transazioni. Tanto che non è così inusuale- in effetti- ricevere offerte di sconti in caso di pagamenti in contanti. Basta chiedersi quanti siano gli autonomi, l’idraulico, il falegname, ma anche i liberi professionisti, dal dentista all’avvocato, che chiedono di essere saldati con le banconote. La risposta? Sempre tanti e scommettiamo che vi è capitato anche a voi in questi giorni, vero?
Quando scatta la multa
C’è una legge- tuttavia- che obbliga ad accettare i pagamenti digitali ma le sanzioni non arrivano quasi mai, ergo- alla fine- molti, o meglio troppi, sostanzialmente se ne infischiano!
Per i trasgressori, sono esentati solo tabaccai, benzinai e studi associati, è prevista dal 1 luglio 2022 una sanzione di 30 euro, alla quale si aggiunge pure il 4% del valore della transazione per cui viene rifiutata l’accettazione del pagamento.
Ma l’ esercente non può essere sanzionato se non viene denunciato dal cliente a cui viene negato il pagamento elettronico.