Rincaro anche sul costo del pellet, i prezzi sono aumentati del circa 140% rispetto all’anno scorso.
Sono sempre più le famiglie che scelgono come mezzo di riscaldamento le stufe a pellet, ma occhio al materiale!
Con l’approssimarsi dell’inverno gli italiani iniziano a prepararsi alla stagione più fredda dell’anno con l’acquisto di materiale di combustione per le proprie stufe a pellet. Il problema è che qualsiasi mezzo di riscaldamento, ad oggi, è considerato dispendioso. A partire dal caro bollette di cui abbiamo parlato negli altri articoli, fino ad arrivare all’aumento del costo del pellet che ha raggiunto prezzi inaccessibili. Si stima che, rispetto agli anni precedenti il costo di tale materiale sia aumentato del 140% per cui se prima un sacco da 15 chilogrammi costava circa 5 euro, ad oggi il costo è di 12 euro. Rispetto al 2021 ogni famiglia, quindi, si ritroverà ad investire il doppio dei soldi per riscaldare la propria casa.
In una situazione di tale emergenza non solo aumentano gli episodi di furto di pellet, in quanto il costo elevato creerebbe terreno fertile per i ladri che con tale refurtiva riuscirebbero a venderla ad un prezzo inferiore. Dall’altra parte si è assistito ad una veloce proliferazione di truffe. Spinti dalla necessità di risparmiare, gli italiani potrebbero andare su internet in cerca di offerte super economiche. Ma occhio alla truffa! Il rischio è quello di lasciarsi ingannare da queste offerte illusorie che spesso nascondono del materiale che non sempre è certificato e di qualità. Il consiglio è quello di continuare ad acquistare solo pellet certificato e di non improvvisare sostituzioni con altri combustibili non compatibili. Se il prezzo è simile a quello degli anni precedenti, diffidate! A pronunciarsi in merito è stata Rachele Colombo, analista di mercato di Altroconsumo: “Vogliamo mettere in guardia i consumatori dai molti annunci sospetti, come ad esempio siti di vendita dove si presentano bancali al prezzo dell’anno scorso. Vogliamo essere chiari su questo punto: è impossibile che i prezzi siano quelli di un anno fa. Dietro c’è una truffa oppure l’illegalità, come materiali importati in modo illecito che potrebbero essere pericolosi”. Ci sono state varie segnalazioni in merito all’utilizzo di altri combustibili, addirittura in blocchi di pellet è stata trovata della sabbia, e questo, oltre ad emissioni superiori potrebbero comportare anche esalazioni pericolose come nel caso dell’aggiunta di nocciolino.
Le ragioni alla base di tale aumento sono molteplici. A rincarare la dose vi è la crisi energetica cui siamo sottoposti a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, principale fattore che ha causato questa brusca impennata. A risentirne sono anche le bollette a fine mese, e forse proprio per questo molti italiani hanno preso la decisione di acquistare stufe a pellet per contenere i costi. Purtroppo proprio questi investimenti di massa hanno contribuito all’aumento anche della richiesta del pellet e di conseguenza del costo di quest’ultimo. L’incremento della domanda ha causato un brusco incremento anche della risposta a causa dei costi di trasporto del materiale.