Quanto vengono pagati i permessi di lavoro non usufruiti
Ogni mese il lavoratore rigorosamente dipendente matura sia le ferie che i cosiddetti ROL, che altro non sono che i permessi per riduzione orario di lavoro. Essi- in poche parole- vengono riconosciuti al dipendente come ulteriori ore di assenza giustificata e pagata per fare in modo che il lavoratore possa ridurre il proprio impegno lavorativo mensile.
Ma i permessi non goduti dai lavoratori quando e quanto possono essere monetizzati in busta paga al lavoratore? Parliamo di cifre e di scadenze…
Differenza tra ferie e permessi
I permessi vengono riconosciuti al lavoratore per ragioni molto diverse dalle ferie che servono per rigenerarsi dopo un anno di lavoro e devono- obbligatoriamente- essere fruite. Inoltre non è affatto possibile che siano monetizzate, come alcuni sperano. E che dire dei permessi? Proprio per la loro stessa natura, possono anche-in taluni casi- non essere goduti e in qualche maniera ” sfruttati” dai dipendenti. Ed è per questo motivo che possono essere pagati!
Le date da rispettare
La data entro cui è necessario fruire dei permessi, in ogni caso, è determinata dai singoli CCNL. Superata essa, devono poi essere necessariamente liquidati nello stipendio successivo. Nella maggior parte dei contratti è previsto pure che per i permessi non goduti nell’anno di maturazione ci sia tempo entro il 30 giugno dell’anno successivo per utilizzarli.
Come avviene la monetizzazione
Se entro la data ultima entro cui il lavoratore può godere dei permessi non li ha richiesti è l’azienda stessa a provvedere ad inserirli in busta paga. Ma di che cifra parliamo? Beh, pensate che ogni ora di permesso retribuita equivale alla paga di un giorno di lavoro. Tuttavia- ovviamente- il dipendente a questo punto perderà le ore di assenza di cui non ha goduto. Infine, c’è anche da dire che già prima della scadenza può essere il lavoratore stesso a richiedere la monetizzazione dei permessi non goduti.
Come il lavoratore può farne richiesta
E- per dovere assoluto di cronaca- è bene chiarire che- in realtà- ogni lavoratore in qualsiasi periodo dell’anno può chiedere al proprio datore di lavoro di vedersi pagare i permessi non goduti, anche se si è ben lontani dalla scadenza per la monetizzazione degli stessi. Ma come deve muoversi per farlo? Basta una richiesta a voce? A quanto pare no…
Per presentare la richiesta deve presentare al datore di lavoro una raccomandata a mano o con ricevuta di ritorno. In alternativa, può inviare anche una PEC, nella quale deve specificare di richiedere il saldo delle ore maturate e non godute specificando- con grande esattezza- il numero di ore di cui richiede il pagamento che avverrà nella busta paga relativa al mese successivo.