Sei furioso , lo sappiamo. hai un conto in banca e a livello di profitti bancari hai perso il 10% in 2 anni. Ma- purtroppo- rassegnanti dal momento che la situazione potrebbe anche peggiorare, quali possono essere i possibili rimedi?
L’inflazione quanto incide sui risparmi e quali sono i sistemi per difendere il patrimonio e magari scegliere i migliori investimenti? Te lo sveliamo noi… Tu prendi nota!
E’ possibile aver perduto in due soli anni il 10% dei profitti, riduzione secca del potere di acquisto per colpa dell‘inflazione giunta, dati Istat alla mano, negli ultimi anni al 7,8%. Il calcolo in termini assoluti riguarda l’andamento in fumo del numero effettivo di 160,30 miliardi, mica noccioline, questo sia ben chiaro a tutti! Ma il grande, per non dire enorme paradosso, è che i soldi lasciati sol conto corrente in banca negli ultimi due anni non diminuiscono ma la liquidità cresce del 12%, arrivando a ben 1.840,7 miliardi di euro.
Con una simile inflazione di questo tipo- conti alla mano- la perdita di potere di acquisto è di circa 3,58% l’anno, e anche in caso di diminuzione della stessa inflazione – senza tuttavia mai tornare ai minimi europei – grazie all’aumento dei tassi di interesse si continueranno a perdere i soldi su soldi. Guardando i dati in maniera alquanto superficiale si può dedurre che la ricchezza del Popolo Italiano degli ultimi due anni post Covid sia aumentata, mentre invece, dati alla mano, pur essendo stati depositati in banca 205 miliardi in più, l’aumento dei prezzi ha comportato una perdita secca di 160.2o miliardi. E tutto questo è pazzesco!
In pratica, siamo tutti più poveri e lo saremo presto ancora di più! E’ dura e fa davvero molto brutto e assai doloroso ammetterlo, ma è inutile dire bugie su bugie per cercare di rendervi meno amara la situazione. Questa è la verità!
E ora andiamo ora sul concreto. Volete un esempio? Beh, pensate che 10.000 euro potrebbero valerne 7.035, dunque in percentuale, 20% in meno, mentre- invece- sempre sulla stessa linea 50.000 euro potrebbero avere la valenza di 35.173 euro, aggiungendo a tutto ciò- ovviamente- tutte quante le spese sostenute per il mantenimento del conto corrente.
Ma possibile che non ci sia nemmeno mezza soluzione per risolvere tale situazione decisamente soffocante e gravosa?
Una delle possibili soluzioni può essere costituita dal Conto Deposito, solo -però- con la condizione di vincolare i propri risparmi. Ma i tassi non sono comunque del tutto sufficienti a coprire l’inflazione. In ogni caso limitano. almeno in parte, la perdita del potere di acquisto. Poi – in tale maniera- possiamo vincolare i risparmi in un conto deposito che paga gli interessi anticipati , reinvestendo successivamente in un asset con alti rendimenti. Se l’investimento dovesse poi andare a buon fine si possono ottenere rendimenti molto alti, mentre -in caso contrario- la cifra resterebbe assolutamente intatta.