Continueranno ad arrivare lettere di compliance dall’Agenzia delle Entrate per raggiungere gli obiettivi fissati dal Pnrr: ecco quando e a chi sono destinati gli avvisi bonari.
Sono stati recuperati quasi 2 miliardi di euro grazie alle lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate. Ma di che cosa si tratta?
L’obiettivo fissato dal Pnrr in termini di lotta all’evasione è stato quasi del tutto raggiunto. Diciamo che per ora si è fermato al 73,7%. Il dato- però- risale allo scorso 30 agosto ed è contenuto nella seconda relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che il governo Draghi ha depositato poi in Parlamento. L’obiettivo a cui si riferisce il Pnrr è fissato per tutto il 2022, quindi il nuovo governo Meloni dovrà – necessariamente- proseguire su questa strada. Ad oggi sono state inviate 1,9 milioni di lettere ma è ben è chiaro che l’Agenzia delle Entrate non abbia ancora finito! Ma a chi arriveranno gli avvisi bonari e quando bisogna aspettarsi una lettera dal Fisco?
Le lettere di compliance sono- in poche parole- degli avvisi bonari con cui l’Agenzia delle Entrate comunica al contribuente che sono state riscontrate delle anomalie nelle loro dichiarazioni dei redditi. La lettera di compliance, in pocha parole, è il passo che precede l’avviso di accertamento. Prima che arrivi la notifica di controllo, il destinatario della comunicazione può regolarizzare l’errore o l’omissione attraverso il ravvedimento operoso, oppure se il contribuente non ritiene che i dati indicati in dichiarazione siano corretti può comunicarlo all’Agenzia inviando anche altri elementi e documenti. Tutto chiaro?
Per centrare l’obiettivo del Pnrr, l’Agenzia delle Entrate non può fare altro che continuare a inviare gli avvisi bonari ai contribuenti per cui- ovviamente- risultano delle anomalie. Saranno poi i cittadini destinatari della comunicazione a decidere se procedere o meno con le correzioni che non sono affatto obbligatorie. Tra l’altro, il Pnrr prevedeva come obiettivo da raggiungere l’aumento del 20% delle lettere di compliance.
Il piano di Draghi, così come ben si legge dalla relazione depositata in Parlamento, ha pianificato i criteri per predisporre le liste di contribuenti a cui inviare gli avvisi bonari e ha pure condiviso un cronoprogramma con il partner tecnologico Sogei. Per ogni lista è stata poi indicata la platea di riferimento e pure individuato il periodo dell’anno in cui le comunicazioni saranno inviate ai contribuenti.
L’Agenzia delle Entrate sta anche lavorando- tra l’altro- sul raggiungimento di un altro obiettivo del Pnrr. Quale? Sulla riduzione dei “falsi positivi” del 5%, per fare in modo che lettere di compliance vengano inviata a soggetti che -effettivamente- hanno commesso errori oppure omissioni in dichiarazione dei redditi. I falsi positivi sono stati così- pian piano- ridotti a 5.025, che rappresentano lo 0,3% delle lettere trasmesse e il 4% del target prefissato, secondo quanto presente nella relazione presentata in Parlamento.
Tra i primi criteri individuati per consentire di individuare in maniera più precisa e rapida le anomalie c’è la sovra rappresentazione di singoli codici Ateco e la presenza di regimi speciali di tassazione. La riduzione dei falsi positivi è stata possibile- ed è assolutamente doveroso dirlo e sottolinearlo- anche grazie al potenziamento di piattaforme di analisi avanzata e al miglioramento qualitativo delle basi dati dall’Agenzia delle Entrate.