Pignoramento dello stipendio per chi non paga le bollette del condominio: cosa sta succedendo
Per chi non paga la bolletta del riscaldamento del condominio stanno arrivando i primi pignoramenti sullo stipendio. Ecco cosa sta succedendo e dove. E come rimediare…
Per chi abita in un condominio con le spese di riscaldamento centralizzate l’inverno 2022 sarà piuttosto complicato oltre che dispendioso…
Sono arrivati i primi pignoramenti
In Veneto i primi pignoramenti sullo stipendio stanno già facendo largamente notizia. Sono- infatti – iniziati i pignoramenti sulle prime maxi bollette. In alcuni casi, come ha ben spiegato il presidente di Anaci Treviso, un’associazione degli amministratori condominiali, sta – come si suo dire- “piovendo sul bagnato”.
Per chi poi ha già difficoltà arrivare a fine mese il pignoramento è un ulteriore passo verso il rischio di non-sussistenza. L’evidenza è che in alcuni casi sono stati pignorati 60€ al mese e chi può promette di pagare con l’arrivo della 13ª mensilità.
Inevitabilmente il riscaldamento centralizzato va pagato e se si tratta di spese condominiali a farsene carico sono gli inquilini, c’è poco da fare qui!
Inoltre c’è anche da dire che la crisi energetica ha fatto praticamente raddoppiare il costo del riscaldamento e le bollette sono dei veri e propri salassi per le famiglie italiane, già fortemente provate dai contini rincari che- al momento- non vedono alcuna tregua.
Il momento più critico – e ci duole molto ammetterlo- non è stato ancora toccato. Eh già! Difatti il picco della crisi arriverà tra dicembre e gennaio, ovvero dopo 100 giorni dalla scadenza delle bollette. A quel punto, senza le bollette saldate, saranno interrotte le forniture. Tutto chiaro fino a qui?
Le società hanno stracciato contratti
D’altra parte le società del gas stanno- invece- stracciando i contratti con chi è stato in passato un cattivo pagatore, . Pare che ci siano già stati casi di interruzione di acqua calda in ben tre casi su un solo palazzo! Al momento sono in aumento le richieste di supporto al Comune, dove in base all’Isee si ha la possibilità di ricevere contributi per pagare- per l’appunto- le bollette.
In ogni caso, ed è bene dirlo e pure assai chiaramente, le strategie dei condomini per risparmiare luce e gas non salveranno gli inquilini da bollette maggiorate, o meglio raddoppiate, del gas. Un vero incubo!
Per fine anno è previsto il momento più critico
A parte il decreto del ministero della Transizione ecologica che ha stabilito un massimo di ore giornaliere disponibili per riscaldamento centralizzato, al momento non sono previsti aiuti e supporti economici per chi si trova in difficoltà nel pagare le bollette e le spese condominiali centralizzare.
Il problema- inoltre- potrebbe sopraggiungere con particolare violenza tra dicembre e gennaio, quando saranno passati- come abbiamo già giustamente accennato poco fa- oltre 100 giorni dalla scadenza delle bollette.
Alcuni amministratori di condominio hanno raccontato di come i pignoramenti sugli stipendi in alcuni casi sono stati di appena 60€ al mese dov’è stato possibile, mentre in altri casi vi è solo una promessa da parte dell’inquilino sul pagamento con la 13ª mensilità.
I Comuni non possono aiutare tutti
Secondo gli amministratori dei condominio coinvolti, in particolare quelli della zona di Treviso che hanno parlato alle pagine del Messaggero, ci si sta muovendo “navigando a vista”. E – inoltre- ci sono aiuti concreti se non quelli messi in campo dai singoli Comuni e che si differenziano anche di molto, da Comuni che possono permettersi di aiutare un massimo di 10 famiglie a chi può sostenerne 140 con un contributo tra i 250 e 400€ per le bollette. Ma aiutare tutti è -praticamente- impossibile!
I sostegni economici– lo ricordiamo nuovamente per dovere assoluto di cronaca- sono strettamente basati sull’Isee e sono assolutamente specifici per il pagamento delle bollette, tanto che secondo gli amministratori di condominio sono in aumento gli inquilini che chiedono una copia della bolletta centralizzata per poterla portare in Comune e dimostrare in tale maniera, memori del famoso detto che ” carta canta”, la grande difficoltà economica per ottenere il contributo, tanto sognato e agognato.