Quando si pensa ad una malattia invalidante che può dare diritto all’invalidità il pensiero va alle malattie cardiovascolari, dell’apparato gastrointestinale o alle neoplasie. Ma- in realtà- ne esistono anche altre che hanno lo stesso diritto. Sapete quali sono?
Esistono tuttavia anche malattie in apparenza invisibili in grado di impedire il normale svolgimento delle attività quotidiane. Si tratta della depressione e delle malattie riguardanti il sistema nervoso delle quali oggi si sente sempre più parlare.
L’emergenza epidemiologica scoppiata negli ultimi anni- peraltro- ha comportato un aumento di casi tra la popolazione tant’è che il Governo ha previsto il Bonus psicologo che ha riscontrato un grandissimo successo anche presso i giovani e i giovanissimi.
L’ INPS– in pratica- paga il Bonus 600 euro anche con ISEE alto per coloro che si trovano nelle condizioni di beneficiare di un percorso psicoterapeutico. Ma lo fa quando la depressione non viene curata o diventa grave può diventare invalidante e impattare negativamente sulla qualità della vita. In questi casi l’INPS paga 290 euro a chi soffre di depressione e di disturbi al sistema nervoso che non vanno mai e poi mai sottovalutati.
La depressione– lo diciamo per chiarezza- è un disturbo dell’umore che rende tristi ma mentre la tristezza può essere superata per quanto possa sembrare difficile, mentre la depressione deve essere assolutamente curata. Per chi soffre di d essa diventano faticose anche le più semplici attività della vita quotidiana, come svegliarsi la mattina e- per l’appunto- lavorare. . In sostanza manca la volontà di fare qualsiasi cosa e talvolta la morte diventa un pensiero più che costante, quasi fisso. Ma accanto a questi sintomi si possono associare anche altri i fisici come mal di testa, difficoltà digestive, insonnia, perdita o aumento di peso.
Nelle linee guida per l’accertamento delle malattie invalidanti, l’INPS include anche quelle riguardanti il sistema nervoso. Tra queste rientra- chiaramente- anche la depressione che, a seconda della percentuale riconosciuta, può dare diritto all’invalidità. In particolare con una depressione maggiore, episodio ricorrente e deficit moderato si può ottenere una percentuale da 61 a 80%. Mentre se con deficit grave si riconosce una percentuale del 100%.
Tuttavia , è bene sapere che il riconoscimento non avviene in maniera automatica, bensì presentando domanda, ben compilata in tutte le sue parti. all’INPS previo inoltro del certificato introduttivo del medico curante attestante la patologia. L’INPS poi comunicherà al richiedente la data in cui dovrà sottoporsi a visita presso un’apposita Commissione Medica. L’interessato dovrà presentare tutta la documentazione medica in suo possesso. All’esito della visita la Commissione redigerà un verbale che sarà poi inviato a mezzo racc.ta A/R al richiedente. Quest’ultima potrà poi presentare eventuale ricorso entro 6 mesi qualora non gli sia stata riconosciuta l’invalidità.