Limitazioni per i pagamenti in arrivo: 5 cose che non potrai pagare in contanti
Le banconote continuano ad essere il metodo di pagamento più utilizzato dagli italiani ma ci sono alcuni accorgimenti che dobbiamo conoscere in merito a questa forma di pagamento che, in alcuni casi, è addirittura vietata a favore del pagamento con il pos.
Già con la pandemia da Covid-19 gli italiani hanno iniziato a modificare il proprio approccio con il pagamento in contati, preferendo il pagamento contactless. Vediamo ora quali pagamenti non devono essere effettuati con i contanti.
Prima di addentrarci nella lista dei pagamenti che non si possono effettuare in contanti, è doveroso ricordare che il governo ha disposto il divieto tassativo in merito al rifiuto nei confronti dei pagamenti digitali. Dal 1 luglio 2022 i trasgressori che rifiuteranno di disporre i pagamenti con il pos verranno sanzionati con una multa pari a 30 euro con l’incremento del 4% della transazione rifiutata.
Spese mediche
Lo stato spinge sempre di più verso l’utilizzo di strumenti tracciabili in materia di pagamenti. Proprio per questo le nuove disposizioni prevedono il divieto dell’utilizzo dei contanti se si vuole beneficiare delle detrazioni fiscali. Come noto, sulle spese mediche è possibile beneficiare della detrazione fiscale pari al 19%. Non sempre, però, la detrazione viene negata in caso di utilizzo del contante. Nel caso in cui bisogna acquistare medicinali da banco, analisi, indagini strumentali, prestazione da parte di medico generico o specialistiche pubbliche o private. Tutte le strutture che, al contrario, non sono convenzionate o gestite da medici privati, devono essere pagate con la moneta elettronica, bonifico o assegno per ricevere la detrazione.
Pagamento per assistenza
In questa sezione si farà riferimento al pagamento delle prestazioni di badanti e colf. Solitamente lo stipendio dei lavoratori dipendenti deve essere pagato utilizzando metodi tracciabili (assegno, bonifico). Il pagamento in contanti, sebbene sconsigliato a causa della mancata tracciabilità, può essere comunque utilizzato come alternativa per i pagamenti inferiori a 1000 euro.
Ristrutturazione dell’abitazione
Oltre all’importanza della tracciabilità di cui parlavamo prima, anche in questo caso vengono preferiti i pagamenti con mezzi telematici per poter usufruire di particolari detrazioni fiscali e anche convenzioni, ad esempio il bonus ristrutturazione. Dunque, per usufruire della detrazione delle spese sostenute per interventi di recupero del patrimonio edilizio è necessario che i pagamenti (compresi quelli effettuati per l’acquisto di materiali), diano effettuati mediante bonifico bancario o postale.
Spese condominiali e affitto
I pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative non possono essere predisposti con l’uso del contante e devono essere effettuati unicamente con strumenti tracciabili, quali: assegni bancari, assegni postali, assegni circolari o non trasferibili, carte di credito o debito. La decisione è volta al fine di contrastare il fenomeno dei canoni di locazione in nero e di aumentare la tracciabilità dei movimenti finanziari.
Pagamenti oltre i 1000 euro
Dallo scorso 22 febbraio il decreto-legge n.228 del 2021 convertito, poi, con la legge 25 febbraio 2022, n.15, ha posticipato al 1 gennaio 2023 la riduzione a 1000 euro della soglia oltre la quale non può essere predisposto il pagamento in contante. Se vengono superati i 1000 euro, si rischia una sanzione che va da un minimo di 1000 euro ad un massimo di 50.o00 euro. Tale regola verrà predisposta per qualsiasi tipo di scambio, meno i prelievi e versamenti di contante.