Termosifoni, parte la stretta con temperature più basse: chi verrà in casa a controllarci?
Il piano del Governo prevede una riduzione dell’utilizzo dei riscaldamenti, con termosifoni impostati a temperature più basse. Ma ci saranno controlli? Chi li effettuerà e come funzioneranno? Tutte le novità e le varie avvertenze da conoscere e da mettere in pratica, onde evitare l’arrivo di belle sanzioni!
Il decreto firmato dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, introduce la stretta sui riscaldamenti per la prossima stagione invernale che è praticamente ormai alle porte. Facciamo ora insieme il punto della situazione.
Riscaldamento, le nuove regole
Sono stati stabiliti i nuovi militi che riguardano gli impianti di climatizzazione alimentati a gas, con la riduzione della temperatura di un grado sia negli uffici che nelle abitazioni private. Il piano del Governo per la riduzione dei consumi di gas in vista dell’imminente inverno viene introdotto con il decreto e presto arriverà anche un vademecum di Enea, contenente tutte quante le indicazioni per impostare la temperatura del riscaldamento in maniera adeguata, per regolare la temperatura di mandata delle caldaie a gas e per gestire le valvole termostatiche. Insomma, un piccolo gioiello da leggere e seguire con molta attenzione!
Controlli e riduzione di ore di accensione
La domanda che in molto si pongono riguarda però i controlli: come verrà verificato se i condomini e le singole famiglie rispetteranno i limiti? Qualche controllo ci sarà, ma, come accennato dal ministro Cingolani , il Governo si affida soprattutto alla responsabilità dei singoli, senza invadere eccessivamente la privacy degli individui che deve essere sempre e comunque rispettata, sperando chiaramente sul loro buonsenso.
Ma vediamo ora che cosa potrebbe succedere a breve… Con le nuove regole il periodo di accensione dei riscaldamenti si riduce di un’ora al giorno. Inoltre anche i tempi di accensione e spegnimento sono accorciati: si parte con otto giorni di ritardo rispetto al solito e i termosifoni verranno spenti con sette giorni di anticipo a fine stagione. Resta, inoltre, la riduzione della temperatura di un grado per tutto il periodo di accensione.
Attenzione alle zone
Le date di accensione dipendono- però- dalla zona climatica in cui rientra la propria provincia, con l’Italia suddivisa in sei aree in base alle temperature medie registrate. Ma sapete quali sono? Niente paura: ve le sveliamo noi in maniera molto chiara e schematica!
La Zona A comprende il Sud Italia e le Isole, la Zona B le grandi città del Sud, la Zona C altre grandi città come Napoli e Cagliari, la Zona D il centro Italia con Roma e Firenze, la Zona E Milano, Torino e Bologna e la Zona F l’arco alpino.
In quest’ultima non sono previste limitazioni, mentre per l’accensione si parte dal 22 ottobre della Zona E e si arriva all’8 dicembre delle Zone A e B.
Termosifoni spenti dal 7 marzo in Zona A e, per ultime, dal 7 aprile nelle Zone D ed E.
Chi verrà a controllare?
Per quanto concerne l’applicazione delle regole e le indicazioni che verranno fornite da Enea per i riscaldamenti, gli amministratori dei condomini – sia con impianti centralizzati che autonomi – devono necessariamente rendere disponibile il vademecum ai condomini entro 10 giorni dal momento della sua pubblicazione al fine che essi sappiano come muoversi.
Per quanto riguarda- invece- il capitolo dei controlli per il rispetto delle nuove regole e la riduzione dei consumi, in linea teorica dovrebbero – e qui il condizionale è d’obbligo- essere affidati agli incaricati per il rilascio dell’attestato di certificazione energetica e delle raccomandazioni per il miglioramento della prestazione energetica.