Superbonus: a quale banca è più conveniente cedere il credito?
Con lo sblocco della cessione del credito Superbonus della circolare 33/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate, le banche rivedono le condizioni. Ecco le principali soluzioni tutte da conoscere e da valutare in tutta calma.
Il Superbonus 110% consente di effettuare lavori di efficientamento energetico e avere riconosciuto un credito in compensazione pari al 110% delle spese effettivamente sostenute. Vediamo meglio insieme di che cosa si tratta…
La cessione di credito, che grattacapo!
La normativa prevede la possibilità di usare i crediti in compensazione da parte del beneficiario, oppure di cedere i crediti. Coprire con i propri “debiti fiscali” le spese del Superbonus 110% può essere davvero molto ma molto difficile e- inutile girarci intorno- in alcuni casi perfino impossibile. Proprio per questo motivo la strada preferita dai contribuenti è la cessione del credito a intermediari finanziari, ovvero le banche! Naturalmente, chi utilizza il credito a compensazione delle proprie imposte ottiene il massimo, il 110%, chi cede il credito deve invece pagare un contributo al cessionario, di conseguenza- dati e conti alla mano- riceve meno di quanto riconosciuto. Inoltre c’è anche da dire che non tutti gli intermediari propongono le stesse soluzioni dal punto di vista economico e che esistono pure istituti non disponibili alla cessione del credito.
Come funziona ora
A questo punto diventa importante un’altra precisazione: in pratica chi vuole effettuare i lavori con il Superbonus 110% senza cedere i crediti a imprese e fornitori dal momento che questi sono impossibilitati a utilizzarli in compensazione, deve necessariamente anticipare i soldi, cioè deve pagare l’impresa che esegue i lavori , così come i fornitori.
Può farlo utilizzando la propria liquidità oppure aprendo una linea di credito. Generalmente le banche che effettuano la cessione del credito hanno proposte, anche piuttosto varie, che comprendono pure la possibilità di ottenere un prestito ponte su cui- però- si pagano gli interessi. E ciò è bene tenerlo sempre a mente, onde evitare il nascere di nocivi problemi e tante perplessità.
Ma quali sono le condizioni proposte dalle principali banche? La prima cosa da sottolineare è che, in seguito alle varie modifiche inerenti soprattutto la responsabilità in solido tra beneficiari e cessionari dei crediti, sono aumentati i controlli che i cessionari effettuano sulle varie pratiche.
Essi hanno un costo e -di conseguenza -stanno peggiorando- e pure di brutto- le condizioni che le varie banche offrono ai clienti.
Unicredit, Banca Sella, Monte dei Paschi di Siena, Credit Agricole e Credem hanno sospeso le cessioni del credito per il Superbonus, mentre le altre banche hanno modificato – ma in peggio le condizioni per la cessione del credito.
Come si muovono Intesa San Paolo e Banca Carig
Intesa San Paolo sul credito di imposta ha riconosciuto l’85,45% del valore nominale del credito. In termini pratici questo significa che se il beneficiario effettua lavori per 50.000 euro e dovrebbe avere- in teoria – un credito pari al 110% delle somme spese, matura un credito di 55.000 euro, ma su questo il 14,55% viene trattenuto dalla banca. Il beneficiario – pertanto- ottiene 46.997,50 euro. Affinché si possano eseguire i lavori senza che il beneficiario paghi nulla in anticipo, è necessario aprire una linea di credito. Su tali somme, Intesa San Paolo trattiene l’1% come spese di istruttoria.
La pratica in questo caso ha un valore di 50.000 euro, di conseguenza trattiene ulteriori 500 euro. Sulla linea di credito sarà necessario poi, come già in precedenza annunciato. pagare gli interessi. Ricordiamo che anche in questo caso l’istruttoria è seguita dalla società Deloitte che prevede criteri abbastanza stringenti per la prova dei lavori eseguiti.
Ma passiamo a un’altra banca….
Banca Carig riconosce al beneficiario il 93,19% del valore nominale del credito. L’ammontare viene erogato in 3 tranche, sempre che- lo diciamo ancora una volta- i soldi per i lavori siano stati anticipati dal beneficiario: la prima al completamento del 30% dei lavori, la seconda all’ulteriore completamento del lavoro al 30% e per ultimo il saldo finale. Naturalmente il beneficiario deve assolutamente rispettare tutti i termini previsti per il Superbonus 110%. Anche in questo caso è possibile avere l’apertura di una linea di credito con Tan al 5,17%.
Poste Italiane, BNL, Fineco e Banca Mediolanum, le loro proposte
Poste Italiane ha riaperto la cessione del credito, ma solo per importi di valore massimo di 150.000 euro. Inoltre è necessario avere il conto Bancoposta. Se si vuole fare tutto comodamente da casa bisogna in precedenza aver attivato il servizio di home banking. Il valore concesso da Poste Italiane è diverso a seconda del piano di rientro: 85,5% con recupero delle somme in 4 anni; 84,5% con recupero del credito nominale in 5 anni. Facendo i conti, se il valore dei lavori è di 100.000 euro e in teoria si dovrebbero ricevere 110.000 euro, Poste Italiane riconoscerà al beneficiario 92.950 euro. Anche in questo caso c’è la possibilità di un’apertura della linea di credito con le condizioni previste per i prestiti Banco Posta.
BNP Paribas riconosce invece l’86,4% del credito di imposta , quindi le condizioni- conti alla mano- sono ben più favorevoli rispetto a Poste Italiane. Nel caso in cui la cessione abbia a oggetto incentivi diversi rispetto al Superbonus, le percentuali scendono a 70% per la restituzione delle somme in 10 anni e 84,1% per la restituzione in 4 anni.
Anche Fineco ha da offrirvi una proposta alquanto allettante. In che cosa consiste? In particolare prevede per la cessione del credito Superbonus 110% un ammontare pari al 90,91% del valore nominale del credito riconosciuto mentre il 78% lo è per gli altri bonus. A ciò -però- devono essere aggiunte le spese. Ego, fate bene i vostri conti e ora vi spiegheremo ancora meglio il perché!
Per ogni pratica viene effettuata una valutazione. Se l’esito è positivo saranno addebitati 300 euro per il visto di conformità a cui si aggiunge l’1% calcolato sul valore dei lavori da eseguire. In caso di esito negativo, la somma da corrispondere è di 350 euro per la valutazione e 50 euro di spese di gestione pratica. Pertanto calcolate anche queste cifre prima di pensare di agire in questa maniera!
Infine, vi sveliamo che Fineco consente di avere l’apertura di una linea di credito di ammontare massimo di 25.000 euro con un Tan al 2,5%.
Banca Mediolanum ha- invece- una proposta completamente diversa per i suoi correntisti. In che senso?
Prevede l rilascio di un prestito di ammontare uguale al valore della cessione del credito , il cosiddetto prestito ponte. Ma, ed è bene sottolinearlo, trattandosi di un prestito vero e proprio, viene applicato un piano di ammortamento con interessi.
Esso prevede il pagamento di un pre-ammortamento con la quota interessi per un periodo massimo di 18 mesi. La banca riceverà dall’Agenzia delle Entrate i crediti riconosciuti al beneficiario con il Sal 30%, 60% e finale a coprire la quota capitale.
Ricordiamo -infine- che Banca Mediolanum, come Intesa San Paolo, per il Superbonus 110%, si avvale della partnership tecnica della società Deloitte che fornisce assistenza sia tecnica che e fiscale alla clientela. In particolare valuta che i documenti per la cessione del credito siano regolari, oppure no.