Riscaldamento, fino a 3 mila euro di multa: attenti a quello che fate
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha firmato il decreto con i “nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas” applicate in tutto il Paese con alcune differenze a seconda della zona di appartenenza (da A ad F). Ma in che cosa consiste? Vediamo di capirci qualcosa di più…
Ma valgono per tutti? Chi ne controlla l’applicazione? E quali le sanzioni in caso d’inadempienza? Vediamo di capirne qualcosa di più insieme per la nostra salute e quella del nostro portafoglio. ” Il tutto” senza andare mai e poi mai contro la Legge!
Le nuove regole
Le nuove regole valgono per riscaldamento sia autonomo che centralizzato? Questa è la domanda di un milione di dollari che molti italiani si stanno facendo anche ora e la risposta è assolutamente sì! Sono comunque esclusi dal provvedimento scuole, ospedali e piscine.
Inoltre il famoso Decreto Cingolani prevede un’ora in meno al giorno di accensione, la riduzione di un grado nel valore della temperatura massima, e una riduzione di 15 giorni per il periodo di accensione degli impianti, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio.
Tuttavia, in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati al decreto, purché per una durata giornaliera ridotta.
Chi controlla tutto
Ma ora ci si chiede anche, come è anche giusto e normale che sia, chi controlla ” il tutto”? Gli Enti competenti per il controllo in attività sono parecchi e possono essere i Comuni se la popolazione supera i 40.000 abitanti e le Province per le località con meno abitanti. Gli addetti ai lavori sono qualche migliaio. Inoltre vi sveliamo che in base alla città di residenza è possibile controllare quale sia la struttura comunale addetta a tali verifiche.
Le multe
E se non si rispettano le regole a che cosa si va incontro? Il responsabile dell’impianto termico deve mantenere in esercizio l’impianto e provvedere affinché siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo quanto prevede la legge, e quindi anche in profondo e puntuale rispetto alle nuove norme. Se ciò non avviene, è passibile di una sanzione amministrativa non inferiore a € 500 e non superiore a € 3000.
Come funziona nei condomini
Ma come funziona la situazione nei condomini e nei centralizzati?
Enea pubblicherà un bel vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini. Nel caso di riscaldamento centralizzato, se non vengono rispettate le regole, la sanzione sarà a carico del condominio intero. Per chi ha il riscaldamento autonomo, poi potrebbero esserci controlli a campione nelle abitazioni private.