Riscaldamento, il decreto: le nuove date e soprattutto le nuove regole, prepariamoci
Fino a 15 giorni in meno per il riscaldamento quest’anno, con slittamento di una settimana della messa in funzione dei termosifoni e anticipo di altri sette giorni per lo spegnimento. E gli italiani ora temono per i rincari in bolletta…
A partire da quando, per quante ore al giorno e in quale fascia oraria sono alcuni dei dettagli che scopriremo, con l’ assai atteso decreto del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nell’ambito del piano di risparmio energetico che potrebbero portare a tagliare quasi 7 miliardi di metri cubi di gas fra riscaldamento ed elettricità. E le famiglie italiane non solo si chiedono come potranno riscaldarsi ma anche come faranno a pagare le bollette che diventeranno sempre più salate!
Si attende il provvedimento ministeriale
Il decreto interviene per stringere i consumi, in tempi di particolare attenzione da parte del Paese alle scorte di gas, modificando le misure – stabilite dalla normativa – che solitamente vengono applicate durante l’inverno. Secondo quanto emerso finora, il provvedimento ministeriale potrebbe stabilire 15 giorni in meno di accensione ma il periodo preciso – è doveroso dirlo fin da subito- varia sulla base dei sei zone climatiche che ci sono Italia. Un esempio chiaro in tale direzione? Prendiamo in considerazione la città di Milano dove finora il periodo di accensione è stato dal 15 ottobre al 15 aprile, potrebbe veder slittare l’avvio al 22 ottobre anticipando lo stop al 7 aprile. Finora erano consentite 14 ore giornaliere, sempre nella stessa zona climatica E.
E Roma? Che possiamo dire di Roma? La Capitale rientra nella zona climatica D, dunque il periodo di accensione finora previsto è stato dal primo novembre al 15 aprile con 12 ore giornaliere. Per il prossimo autunno-inverno, che poi è in sostanza già in gran parte iniziato con il primo round- potrebbe – però- cambiare ed essere compreso fra l’8 novembre e il 7 aprile. E qui le ore sarebbero una decina circa la giorno.
Arrivano i consigli da Enea per risparmiare
Da Enea arriva un decalogo di consigli, in perfetta linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas del Ministero della Transizione Ecologica. Il vademecum è stato predisposto in stretta sinergia con Isnova e Logical Soft, nell’ambito delle iniziative del Programma nazionale per promuovere la cultura dell’efficienza energetica “Italia in Classe A”, attuato da Enea e finanziato dal Mite.
Per far conoscere le possibili misure, sono stati predisposti poster per uffici e negozi, scaricabili gratuitamente, con i consigli per razionalizzare i consumi energetici e le percentuali medie di risparmio conseguibile. «
“I consumi annui di metano di questo segmento del terziario ammontano a circa 4,5 miliardi m3, da qui la necessita di fornire regole per un uso consapevole dell’energia e ottenere risparmi aggiuntivi ai circa 6,76 miliardi m3 di gas conseguibili nel settore domestico con misure di tipo amministrativo e comportamentale, con e senza investimento iniziale”, ha spiegato chiaramente Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano.
Abitudini quotidiane che ci fanno risparmiare
Per gli uffici sono prioritari gli interventi sui sistemi di climatizzazione, che risultano- dati alla mano- responsabili del principale dispendio energetico (57% dei consumi totali).
“Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi e spese c’è sicuramente l’installazione di sistemi di controllo intelligente, ha sempre svelato Calabrese che ha poi tosto aggiunto: ” Questi sistemi permettono un risparmio tra il 7 e il 20% per riscaldamento invernale e tra il 2 e il 4% per il raffrescamento estivo. Inoltre, sono utili anche per garantire una gestione più efficiente dell’illuminazione, permettendone il controllo in combinazione con sensori di presenza e movimento”. In che maniera potremmo notarlo? Lo rivela lo stesso dicendo: ” Ad esempio, entrando in ufficio possiamo attivare con il tesserino aziendale il sistema di climatizzazione e illuminazione della stanza e disattivarlo all’uscita”.
Nel dettaglio, per gli esercizi commerciali e gli uffici, le percentuali di risparmio possono tuttavia decisamente variare in funzioni di molti fattori come le zone climatiche, gli orari di accensione degli impianti di riscaldamento/raffrescamento e l’isolamento termico dell’edificio.
Come per il residenziale, esistono- inoltre- misure a costo zero, vale a dire comportamenti che se messi in atto quotidianamente possono permettere di risparmiare fino al 10% in bolletta. Stiamo parlando di gesti semplicissimi come lo staccare le prese degli apparecchi e i monitor pubblicitari durante le ore di chiusura degli uffici e dei negozi. E poi ci sono quelle che prevedono un investimento iniziale. Volete un esempio? Bhe, i consumi di energia per illuminazione possono essere più che dimezzati grazie all’installazione di lampade a LED a basso consumo con rilevatori di presenza integrati. Non ci avete mai pensato quando li avete notati in alcuni luoghi?
Alcune dritte per risparmiare in casa e in negozio
Se durante l’inverno il riscaldamento viene impostato alla temperatura di 18 C e spento sempre un’ora prima dell’uscita, è possibile ridurre i consumi del 12%, tenendo presente che la temperatura sale di 1-2 C dopo che una persona permane per circa 30 minuti all’interno della stanza. Spegnere l’insegna del negozio di notte può comportare un risparmio di circa 3 mila kWh all’anno, che espressi in termini di emissioni di CO2 evitate ammontano a oltre 1 tonnellata. Risulta poi decisamente furbo oltre che fondamentale installare dispositivi a barriera d’aria nei negozi dove le porte rimangono aperte per molte ore con il riscaldamento in funzione.