Giorgia Meloni al lavoro per il primo decreto: aiuti per le bollette e condono cartelle esattoriali
Servono subito fondi e risorse per far fronte ai prossimi difficili mesi. Il nuovo governo cerca 20 miliardi di euro e confida nel sostegno dell’Unione Europea.
Il prossimo governo è al lavoro sul decreto da 20 miliardi per famiglie e imprese in vista delle bollette di luce e gas.
tasse condono – finanzarapisarda.comIl nuovo esecutivo dovrà intervenire anche sulle cartelle esattoriali, ed è allo studio una sanatoria per quelle fino a tre mila o 3.5oo euro.
Due le ipotesi sul tema: versamento del 20% del debito, con cancellazione del restante, oppure pagare l’intera imposta maggiorata del 5% per interessi e sanzioni.
Bollette di luce e gas: servono 20 miliardi
L’emergenza energetica, dovuta al conflitto Russo-Ucraino, rappresenta uno degli ultimi problemi da affrontare per il governo Draghi uscente.
Il premier, infatti, conta d’intervenire prelevando circa 4 miliardi di euro dalle extra entrare previste a settembre.
Fdi vorrebbe invece finanziare il cd. Decreto Bollette da 20 miliari con l’aiuto dei fondi Europei. Maurizio Leo, responsabile economico del partito vittorioso alle ultime elezioni, ha infatti affermato: “Si può attingere ai fondi strutturali 2014-2020 non spesi dall’Italia. Ovvero la metà dei 45 miliardi stanziati.”
Tuttavia, secondo il quotidiano Repubblica, il dato non è esatto in quanto tali fondi (Fse e Fesr) ammontano a 3,5 miliari di euro.
Inoltre, riprogrammare l’utilizzo dei fondi UE non è facile poiché devono essere spesi entro nel 2023 e la rinegoziazione richiede trattative molto lunghe.
I fondi FSE e FESR sono anche vincolati: servono infatti nei settori dell’efficienza energetica, nella formazione e nel lavoro, nelle infrastrutture e nel sociale.
Sempre secondo i dati riportati da Repubblica, il nostro paese può disporre di ulteriori 12,3 miliardi di euro derivanti dal programma complementare, una serie di fondi nazionali ed europei, per i quali non occorre un accordo con l’Europa sul loro utilizzo.
Tuttavia tali fondi sono vincolati per la parte riservata alle regioni del Mezzogiorno, e già furono oggetto di discussione tra il Ministro Provenzano e il Governatore della Regione Campania De Luca.
Sullo sfondo, Fratelli d’Italia e Lega si confrontano anche su un possibile scostamento di bilancio, soluzione che però viene esclusa dal partito di Giorgia Meloni.
Lo stralcio delle cartelle esattoriali
Sul tema delle cartelle esattoriali è intervenuto Maurizio di Leo: “Si può mettere subito mano a una tregua fiscale per le cartelle da 1.000 fino a 3.500 euro. Il gettito sarebbe immediato. Con entrate una tantum possiamo finanziare spese una tantum. Come quella delle bollette. L’obiettivo non è una semplice riforma del sistema tributario. Ma l’apertura di una nuova era nel rapporto tra fisco e contribuenti. Ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato”.
Il condono prevede quindi un saldo e stralcio fino ai tre mila o 3.500 euro, con un versamento del 20% e taglio del restante oppure, per importi superiori, il pagamento dell’intera imposta con una maggiorazione per interessi e le sanzioni.
La rateizzazione sarebbe in ogni caso di dieci anni.
Per coloro i quali non è ancora stata emessa la cartella, ma è in atto un contenzioso, si prospetta un accordo con la PA per una rateizzazione su cinque anni con sanzione del 5%. Per le cartelle d’importo inferiore ai cinque mila euro è prevista la cancellazione diretta.
Secondo i dati di Federcontribuenti, tra fine del 2022 e l’inizio del nuovo anno si prevedono 13 milioni di cartelle da aggiungersi ai tre milioni in elaborazione presso l’Agenzia delle Entrate.