Allarme wurstel, ci sono dei morti per contaminazione: i marchi a rischio
È di sei morti e diversi intossicati il bilancio di vittime dovute a un focolaio di listeriosi, sviluppatosi negli ultimi mesi in alcune regioni italiane. Le autorità specificano che il tutto è nato da uno stabilimento sito nel veronese, che tratta diversi marchi tra cui la nota Wudy Aia.
L’allarme partito ad agosto tramite una nota dell’Italia, ha avvisato il Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF) della Commissione Europea: il focolaio individuato di Listeria monocytogenes appartiene al ceppo ST155.
Inizialmente i morti accertati sono stati solo 2 su 29 casi divisi tra Emilia – Romagna e Lombardia, per poi estendersi in altre regioni del centro nord e avviare, di conseguenza, analisi più specifiche. Oggetto dei controlli sono stati, non solo le carni, ma anche il formaggio Asiago Pressato, ingrediente usato per la preparazione delle insalate di riso.
I lotti ritirati per rischio listeria appartengono all’Azienda Agricola Tre Valli, responsabile delle carni del marchio Aia: nel dettaglio, i codici identificativi sino il 1785417 e 1810919.
Il Ministero della Salute, al solo scopo precauzionale, ha invitato i consumatori a prestare attenzione alle confezioni di würstel prodotti prima del 12 settembre 2022. L’azienda Agricola Tre Valli si è preoccupata di emettere un avviso per quanto riguarda alcuni prodotti, con scadenza compresa tra il 20 settembre ed il 05 dicembre 2022.
In particolare: Wudy Aia Classico, Wudi Aia Classico snack e Wudy Aia formaggio.
Un portavoce dell’Azienda Agricola Tre Valli ha riferito di aver attivato il ritiro volontario, in accordo con le Autorità Competenti, dei lotti interessati da una possibile contaminazione. Sul sito dell’Azienda, inoltre, è presente un comunicato informativo con tutte le istruzioni da seguire relativamente alla conservazione e al trattamento del prodotto.
Listeriosi, cos’è? Quali sono i rischi?
La listeriosi monocytogenes è un batterio che si trasmette tramite l’alimentazione. Possiamo trovarlo nell’acqua e nella vegetazione, ma anche nelle carni poco cotte, nel latte, formaggio e insaccati.
La possibilità di essere infettati da questo batterio è piuttosto bassa e molto rari sono i casi nei quali è possibile sviluppare una malattia grave. I sintomi, nelle forme più leggere, comprendono da dolori, febbre e stanchezza, mentre nei casi più gravi si registrano meningiti e setticemia.